Appello degli Editori Storici di Turismo e d’Arte: “esclusi da tutti i provvedimenti emergenziali predisposti dal Governo”

Gli Editori Storici di Turismo e d’Arte lanciano un appello: “un considerevole numero di Case Editrici specializzate in turismo e arte, per lo più di piccole e medie dimensioni, è a rischio chiusura a causa della situazione emergenziale determinata dal Covid 19”.

L’Appello, che sta raccogliendo numerose adesioni, è rivolto alle massime figure istituzionali per sensibilizzare e attrarre l’attenzione su un settore che, senza sostegni concreti, rischia di venire cancellato dalla pandemia.

I promotori sono: Archeolibri s.r.l., Diano Libri s.r.l.Palombi Editori, Lozzi Roma s.a.s., Vision s.r.l., Altair4 Multimedia s.r.l., Arbor Sapientiae s.r.l., Ed. Bella Immagine s.r.l., Ed. Cartografiche Lozzi s.r.l., Iter Edizioni s.r.l., L’Erma di Bretschneider s.r.l., Lozzi Editori s.r.l., Lozzi Publishing, RS Life360 s.r.l.

Questo settore è rappresentato da editori specializzati nei libri d’arte, guide turistiche, divulgazione archeologica; prodotti editoriali, alcuni dei quali dedicati a bambini e ragazzi, che contribuiscono alla promozione e alla conoscenza dell’Italia nel mondo e garantiscono alle concessionarie, e di conseguenza al Mibact e alle istituzioni culturali locali, introiti cospicui e continui anche in termini di valore aggiunto e di occupazione lavorativa.

Molte di queste aziende sono ferme da marzo e sono in grave crisi a causa del totale assenza di turismo straniero cui si rivolgono. Le case editrici di turismo e d’arte stanno vivendo le difficoltà dell’editoria di settore sommate a quelle che soffocano alberghi e tour operator, senza tuttavia ricevere le stesse protezioni poiché il codice di attività delle case editrici turistiche non è considerato tra quelli danneggiati dalla pandemia.

Queste case editrici di turismo e d’arte sono, quindi, escluse da tutti i provvedimenti emergenziali predisposti dal Governo e dagli Enti Locali.

L’appello nasce pertanto dalla volontà di sensibilizzare le istituzioni e di lanciare un grido d’aiuto anche per i dipendenti delle case editrici (in cassa integrazione e in attesa di ricevere i soldi) e tutto l’indotto rappresentato dalle aziende tipografiche, dalla logistica, dalle librerie, dai bookshop di musei e siti archeologici; dagli autori, traduttori, grafici, illustratori, fotografi, redattori, che contribuiscono in modo determinante alla progettazione e alla realizzazione del prodotto editoriale.