Antitrust e big tech, accelerano anche gli Usa: gli impatti delle norme

Il Dipartimento di Giustizia statunitense ha approvato a fine marzo 2022 una nuova normativa (American Innovation and Choice Online Act) finalizzata a limitare il potere economico delle principali piattaforme digitali e a preservare il libero mercato e la concorrenza.

La legislazione vieterebbe alle società come Amazon e Google di promuovere i loro prodotti e servizi nelle proprie piattaforme proprietarie. Questa sarebbe la prima parte della strategia per contrastare il potere dei Big Tech.

Il Dipartimento di Giustizia USA ribadisce la sua posizione nei confronti del potere dei colossi del web. Il Dipartimento ritiene che l’aumento delle piattaforme dominanti rappresenti una minaccia per l’apertura dei mercati e la concorrenza.

La normativa

La nuova legge consentirebbe l’invio di comunicazioni promozionali relative ai prodotti e ai servizi di terzi. L’American Innovation and Choice Online Act è stato fortemente sostenuto dal Dipartimento. Una lettera inviata ai legislatori statunitensi sostiene che le piattaforme hanno troppo potere.

I progetti di legge integrano le leggi antitrust esistenti chiarendo quali tipi di condotta il Congresso considera anticoncorrenziali.

L’American Innovation and Choice Online Act si applicherà alle grandi piattaforme online. Tali designazioni sarebbero efficaci per sette anni. Il disegno di legge darebbe alle Agenzie federali antitrust l’autorità di emettere sanzioni civili e ingiunzioni contro le cosiddette “piattaforme coperte”.

Favorevoli e contrari

Alcuni conservatori sono cauti nell’espansione del potere governativo per supervisionare i mercati digitali, mentre alcuni democratici sostengono che la legislazione si rivolge ingiustamente a una manciata di grandi aziende.

Gli sviluppi normativi in atto, anche in Europa, sembrano portare ad una progressiva restrizione delle “libertà” e del potere delle grandi tecnologie.