Amazon e Meta bloccano la raccolta di dati e servizi di advertising, accettando le soluzioni proposte dall’antitrust del Regno Unito, per garantire una corretta concorrenzialità.
L’indagine condotta dalla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito consisteva nel verificare un eventuale abuso di posizione dominante a vantaggio del business retail aziendale.
Indagini su uso improprio di dati
La CMA ha, quindi, avviato tale indagine antitrust iniziale per ricevere feedback da entrambe le parti interessate.
Contro Meta, l’accusa iniziale, nel 2021, era quella di utilizzare dati privati a vantaggio della concorrenzialità.
Poi, nel luglio 2022 il procedimento era stato avviato anche nei confronti di Amazon. L’accusa era simile: utilizzo improprio di dati e applicazione di criteri ambigui sulla scelta e vendita dei prodotti.
Accordi e impegni tra CMA e le due aziende
Tra maggio e luglio 2023, la CMA ha ritenuto opportuno chiudere i procedimenti avviati, scartando una possibile seconda fase di indagine antitrust approfondita. Infatti, l’assenza di obiezioni ha permesso di trovare un accordo.
Amazon non farà più uso di dati appartenenti a venditori di terze parti, tutti i venditori avranno lo stesso trattamento sull’uso della Buy Box e potranno negoziare tariffe di consegna con fornitori esterni al servizio Prime.
Meta, invece, bloccherà la raccolta di dati dal digital display advertising usati per avvantaggiare i suoi prodotti nella concorrenza.
Inoltre, un ente indipendente si occuperà di verificare il rispetto degli impegni presi.
Articolo di A.D.R.