Durante una riunione del Coreper (Comitato dei Rappresentanti Permanenti), alcuni Stati membri hanno mostrato riluttanze sull’AI Act, la legge da poco approvata sulla regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale (IA) generativa.
La presidenza di turno spagnola e la Commissione europea hanno illustrato l’accordo politico, raggiunto la settimana scorsa, come un compromesso in linea con il mandato del Consiglio.
Delegazioni contrarie
In questa occasione, Italia, Francia, Germania, Ungheria, Polonia e Finlandia, hanno espresso l’esigenza di visionare il testo.
Questo al fine di tenere aperta la parentesi sull’AI Act, “prima di dire se e quanto lavoro c’è ancora da fare per considerarlo chiuso”.
Tra i punti critici dell’intesa, si notano le deroghe nell’applicazione del Regolamento ai sistemi utilizzati per scopi militari, sistemi e modelli di IA generale, divieti e eccezioni per le forze dell’ordine.
Queste delegazioni considerano, inoltre, come un punto delicato, la parte dell’AI Act che definisce un sistema di governance che dia un ruolo preponderante alla Commissione europea nell’attuazione delle norme (soprattutto quelle ad alto impatto).
Il Coreper, comunque, riprenderà il dossier e ne discuterà nuovamente a gennaio 2024.
Articolo di A. F.
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