L’Autorità ha sanzionato con una multa di 125 mila euro la società Radio Studio 105. Per la diffusione di due puntate in fascia diurna del programma “Lo Zoo di 105”.
Con un comunicato diramato in data 27 ottobre 2021 sul proprio sito istituzionale, l’AGCOM ha informato che la Commissione Servizi e Prodotti (CSP) ha sanzionato con una multa di 125 mila euro (Delibera n. 183/21/CSP) la società Radio Studio 105 SpA, per la diffusione di due puntate in fascia diurna del programma “Lo Zoo di 105”.
I Commissari Laura Aria ed Elisa Giomi – componenti della Commissione Servizi e Prodotti – hanno accertato la violazione dell’articolo 34, comma 2, del Tusmar che vieta di trasmettere “programmi che possono nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori e film vietati ai minori di anni 14”.
La dieìfesa della Radio si è incentrata principalmente su due temi:
– la storicità della comicità grossolana imperniata sull’uso iperbolico di espressioni grezze, capaci di suscitare il riso sulla base di un meccanismo comico elementare che affonda le sue radici nell’antichità (i fescennini e le atellane).
– Il fatto che ogni puntata sia stata preceduta da un avvertimento verbale per mettere il radioascoltatore nelle condizioni di scegliere se iniziare o meno l’ascolto.
L’AGCOM precisa che le emittenti per la radiodiffusione sonora (e televisiva) sono tenute a rispettare, nell’ambito dei programmi di intrattenimento, i principi fondamentali del sistema radiotelevisivo posti a garanzia degli utenti.
Con specifico riguardo alla dignità umana, allo sviluppo fisico e morale dei minori e ai diritti fondamentali della persona, compresi i sentimenti religiosi.
In particolare, i programmi in questione devono rispettare criteri di correttezza del linguaggio e del comportamento dei partecipanti. Evitando il ricorso a volgarità gratuite, turpiloquio, allusioni o rappresentazioni di natura sessuale tali da offendere la dignità umana o la sensibilità dei minori.
Nell’esercizio del diritto di satira deve essere garantito il rispetto dei diritti degli utenti, mediante l’uso appropriato della forma e del linguaggio.
Al contrario di quanto sopra enunciato, l’Autorità per le comunicazioni rileva che – all’interno delle due puntate sanzionate, andate in onda alla fine del 2020 – sono pronunciate, in maniera continuativa e morbosa, allusioni sessuali, messaggi di intolleranza. E sono utilizzate espressioni volgari e denigratorie rivolte in particolar modo contro donne e omosessuali.
L’emittente Radio 105 era già stata diffidata in passato – ricorda l’Autorità – per aver diffuso espressioni dal contenuto fortemente denigratorio in violazione del Regolamento di contrasto all’hate speech.
Commentando la delibera, il Commissario Elisa Giomi ha dichiarato: “E’ fuori luogo parlare di uso iperbolico di espressioni grezze o di mero elemento sonoro – come hanno argomentato, a difesa delle trasmissioni sanzionate, i rappresentanti di Radio Studio 105 – perché il registro umoristico, in queste circostanze, è un’aggravante, contribuisce a creare accettazione e consenso sociale intorno al linguaggio d’odio e allo scherno sprezzante”.
“Ugualmente, il meccanismo della ripetizione ossessiva – ha sottolineato Giomi – non determina la perdita di significato delle parole, ma al contrario ne aumenta la carica nociva e il potenziale di riproduzione, come accade con i virus che più circolano più sfuggono al controllo”.
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