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Agcom pubblica un’edizione speciale dell’Osservatorio sulla disinformazione, argomento Coronavirus

Nasce un’edizione speciale dell’Osservatorio sulla disinformazione online, report realizzato dal Servizio economico-statico dell’Agcom.
Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, relatore il Commissario Antonio Nicita, ha avviato il progetto interamente dedicato al tema del Coronavirus e da ieri è disponibile sul sito dell’Autorità il primo numero dello Speciale Coronavirus.

La ricerca osserva e studia il “volume di notizie generato dalle fonti di informazione e disinformazione sul Covid-19”.
Analizzando i primi 3 mesi del 2020, lo studio riporta un trend crescente, anche se con poca regolarità, di informazione e disinformazione. I picchi maggiori si notano in tre punti: “Inizio del contagio in Italia” (30 gennaio), “Focolai di contagi in Lombardia e Veneto” (21 febbraio) e “Decreto Cura-Italia” (16 marzo). Con la diffusione massiccia del virus, nella seconda parte di febbraio il picco è stato notevole e la mole di informazioni sulla pandemia non è più diminuita.

Nel dettaglio, nel periodo tra il 21 febbraio e il 22 marzo, il 38% delle notizie pubblicate nel giorno medio dalle fonti di disinformazione ha riguardato l’epidemia (il 46% nelle ultime due settimane).

Nella II Fase dell’emergenza (dal 20 febbraio in poi), rispetto al periodo precedente, il numero di notizie prodotte nel giorno medio sul coronavirus aumenta di 12 volte, sia per i siti web che per le pagine e gli account social di informazione.

Considerando il totale delle notizie sul coronavirus divulgate online, l’incidenza della disinformazione è prossima al 5%, con un andamento in diminuzione per effetto della crescita più sostenuta della componente informativa. Infatti, man mano che l’emergenza sanitaria prende piede in Italia, si registra un trend di decrescita dell’incidenza della disinformazione sul totale delle notizie prodotte online inerenti al Covid-19, nel giorno medio della settimana. Nel mese di marzo soprattutto si nota come la percentuale disinformativa non superi mai il 5% delle notizie totali sul Coronavirus.

Il report contiene anche il fact-check delle 10 fake news più diffuse sull’emergenza Coronavirus, veicolate sui social network ma anche da molti media dell’infromazione. Le notizie false raccolte dall’Autorità coprono un ampio ventaglio di argomenti: dalle teorie complottiste, a rimedi per evitare di contrarre il virus, fino ad arrivare a Decreti e Delibere mai attuati dallo Stato.

Lo studio si inserisce tra le attività del Tavolo Piattaforme digitali e Big data – Emergenza Covid-19, istituito dall’Autorità per contribuire, tra l’altro, al contrasto della disinformazione online sulle tematiche legate al Coronavirus. A tale riguardo il Consiglio ha avviato anche una task force di data science sul tema della disinformazione online con l’obiettivo di “svolgere analisi e ricerche avanzate sul fenomeno della disinformazione e sugli effetti sociali ed economici prodotti dalle informazioni, vere e false, sul virus e la sua diffusione”.

Irene Vitale

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