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AGCOM: la Par Condicio elettorale anche per le piattaforme online

Il ‘Tavolo Tecnico di autoregolamentazione per garantire pluralismo e correttezza dell’informazione sulle piattaforme digitali’, promosso da Agcom e al quale partecipa anche l’USPI, ha emanato le “Linee guida per la parità di accesso alle piattaforme online durante la campagna elettorale 2018”.

Proseguono i lavori del Tavolo Tecnico di autoregolamentazione promosso da Agcom per garantire pluralismo e correttezza dell’informazione sulle piattaforme digitali, con la presentazione di diverse iniziative per la trasparenza e un corretto svolgimento della campagna elettorale 2018,
Tenendo fede al programma di lavoro stabilito, il 1° febbraio scorso si è svolta la seconda seduta plenaria del Tavolo Tecnico, introdotta dal Commissario Antonio Martusciello insieme al Commissario Mario Morcellini.

Nel corso della riunione sono state adottate le “Linee guida per la parità di accesso alle piattaforme online durante la campagna elettorale 2018”. Coerentemente a questi principi le piattaforme aderenti hanno messo a disposizione dei propri utenti alcuni strumenti di contrasto alla disinformazione online, tra cui la campagna informativa lanciata da Facebook sulle pagine dei propri utenti italiani per l’individuazione delle notizie false e le iniziative di Google nella promozione e valorizzazione del fact-checking (testualmente: verifica dei fatti o delle fonti) e per l’uso della propria piattaforma da parte dei soggetti politici impegnati nella campagna elettorale.

elezioni 2018 (Foto da twitter.com)

Con l’adozione di queste “Linee guida”, accettate e condivise dai i principali social network (Google, Facebook, ecc.), il Garante per le Comunicazioni ha dettato una serie di raccomandazioni alle piattaforme digitali per garantire “pari opportunità” ai candidati e ai partiti in corsa per le elezioni politiche del 4 marzo.
I giganti del web dovranno “uniformarsi ai princìpi che animano il dettato normativo” della legge 28 del 2000 sulla par condicio, pensate per la stampa (cartacea e online), la radio e la televisione.

In particolare, i principali Social network dovranno:
– informare i soggetti politici “degli strumenti che possono mettere a loro disposizione per coadiuvare la comunicazione politica online”;
– precisare sempre la natura di “messaggio elettorale” delle inserzioni e il soggetto politico committente;
– bloccare tempestivamente messaggi o videomessaggi con contenuti illeciti, oppure lesivi dell’onore di altri partiti o candidati.

(Foto da www.consmetz esteri.it)

L’AgCom ha chiesto anche un canale privilegiato perché possa segnalare alle piattaforme digitali e ai siti la pubblicazione di sondaggi negli ultimi 15 giorni della campagna, quando i sondaggi appunto non possono più essere divulgati. Massima vigilanza anche sulle istituzioni. Nella loro comunicazione, i ministeri e gli enti locali dovranno evitare forme anche surrettizie o subliminali di propaganda. Il Garante – se ne troverà di irregolari – potrà segnalarle ai motori di ricerca e ai social perché le oscurino.

La riunione plenaria ha approvato anche l’istituzione di cinque gruppi di lavoro sulle seguenti tematiche:
1) metodologie di classificazione e rilevazione dei fenomeni di disinformazione online;
2) definizione dei sistemi di monitoraggio dei flussi economici pubblicitari, da fonti nazionali ed estere, volti al finanziamento dei contenuti fake;
3) fact-checking: organizzazione, tecniche, strumenti ed effetti;
4) media literacy e disinformazione online;
5) progettazione e realizzazione di campagne informative su disinformazione rivolte ai consumatori.

L’esperienza del Tavolo di autoregolamentazione promosso da Agcom rappresenta un unicum nel panorama mondiale. Nasce sulla scorta di indagini e studi avviati a partire dal 2015 sul sistema dell’informazione online, che avevano evidenziato le criticità connesse al crescente utilizzo dei social network anche nelle campagne elettorali e referendarie e la diffusione di strategie di disinformazione mediante le piattaforme digitali.

Ricordiamo che al ‘Tavolo tecnico’ hanno aderito, oltre a USPI: Google Italy, Facebook Italy, Fondazione Wikimedia Italia, Federazione Italiana Editori Giornali, Confindustria Radio Televisioni, Aeranti-Corallo, RAI, RTI Mediaset, La7, Sky Italia, Ciaopeople, Pagella Politica, AGI, Adnkronos, Ordine Nazionale dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Unione Cattolica Stampa Italia, Web Radio Associate, Associazione Nazionale Editoria di Settore, Associazione Nazionale Stampa Online, Utenti Pubblicità Associati, Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, Unione Nazionale Imprese di Comunicazione, Associazione Aziende di Comunicazione, IAB Italia, Netcomm, Guardia di Finanza – Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l’Editoria.

uspi

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