Opportunità e sfide nel settore del digital advertising con la fine dei cookie di terze parti. Tutte le aziende dovranno trovare delle soluzioni per rispettare la privacy dell’utente e per ripensare come le società dovranno affacciarsi alla pubblicità online in un nuovo scenario.
Dall’instabilità all’iperconnessione alla nuova rivoluzione
L’instabilità economica del settore dell’advertising si è affievolita nel post pandemia grazie alla riscoperta dell’interconnessione personale nel mondo virtuale. In quel periodo, le persone erano più indotte a consumare contenuti in streaming e online. Il marketing delle aziende ha infatti strutturato e reso disponibili le connected TV, gli NFT (Non-Fungible Token, che assicura l’unicità del prodotto che non è quindi replicabile), il metaverso e l’Intelligenza Artificiale (IA).
Ma i cookie di terze parti sono passati in secondo piano, eppure sono il fulcro della prossima rivoluzione, già in moto. All’inizio del 2024 Safari e Firefox hanno dismesso i cookie, mentre Google ha iniziato dal 4 gennaio per l’1% degli utenti Chrome.
Tuttavia, si sta scoprendo un mercato della pubblicità impreparato ad affrontare questa grande sfida e rivoluzione dell’adv digitale.
Cosa cambia con la fine di cookie di terze parti
Secondo la International Data Corporation (IDC), il provider globale di market intelligence, advisory advices e tecnologia dell’informazione, il 60% dei responsabili marketing trova inevitabile la fine dei cookie. La parte preoccupante si riscontra però nel 41% dei responsabili marketing che non conosce ancora nessuna soluzione per lo scenario cookieless.
È necessario trovare le giuste soluzioni, ma è importante anche nello stesso momento targettizzare, tracciare gli utenti online, profilare e rispettare la privacy dei consumatori. Ma raggiungere il pubblico giusto senza cookie sta diventando sempre più difficile nel panorama digitale.
Per il 53%, questa è infatti la preoccupazione più grande nel momento in cui i cookie spariranno del tutto.
Articolo di T.S.