Secondo il Sottosegretario con delega all’Editoria Vito Crimi lo stop alle agevolazioni telefoniche per gli editori, che verranno a terminare dal 2020, potrebbe generare dei benefici per gli editori stessi. Vetere, Segretario Generale dell’USPI, Unione Stampa Periodica Italiana, propone delle convenzioni con i gestori della telefonia per attutirne l’impatto.
La soppressione prevista dalla Legge di Bilancio 2019 delle agevolazioni sulle tariffe telefoniche, stabilite dall’art. 28 della Legge 416 del 1981, a favore degli editori di giornali quotidiani e periodici a partire dal primo gennaio 2020 potrebbe avviare un processo virtuoso, per cui, alla fine, per gli editori stessi l’eliminazione di questo aiuto potrebbe portare addirittura ad un beneficio, con tariffe più favorevoli di quelle pagate sinora.
Lo afferma con convinzione il Sottosegretario con delega all’Editoria, Vito Crimi, che nel corso del decimo incontro con gli operatori del settore, tenutosi il 2 luglio u.s., nell’ambito degli Stati generali dell’editoria si è soffermato su questo tema.
“Il contributo dello Stato è indiretto nel caso delle tariffe telefoniche. Il pubblico paga alle compagnie telefoniche che stipulano contratti con editori il 50% del consumo: di fatto lo Stato ha garantito loro questo 50% fino ad ora.” – ha spiegato Crimi – “Ma nel frattempo l’andamento del mercato è stato tale, la concorrenza tra gestori così spietata, che i prezzi sono scesi notevolmente. Io sono convinto che quel 50% finora pagato dallo Stato era probabilmente lo sconto che avrebbero comunque riconosciuto ai clienti editori. E se nel 2020 i gestori chiederanno alle società editrici il 100% delle tariffe, queste potranno dire loro ciao! e attendere offerte migliori da un concorrente. Si apre insomma la possibilità di un beneficio per queste ultime. Con prezzi più bassi dettati dalla concorrenza tra i gestori stessi e migliori anche in termini di prodotti innovativi offerti.
Sullo stesso argomento è intervenuto anche il Segretario Generale dell’Uspi, Francesco Saverio Vetere, che, in vista del primo gennaio 2020 e del venir meno delle attuali agevolazioni tariffarie per la telefonia, ha proposto la creazione di un “sistema di convenzioni con i gestori per attutire questo impatto”.