La Fondazione Fair (Future artificial intelligence research), progetto di ricerca tecnologica ed etica su sistemi di IA, ha messo a disposizione per la Regione Toscana risorse per un valore di 12 milioni di euro.
La Fondazione gestisce il finanziamento del PNRR di 115 milioni di euro per l’IA e ha lanciato bandi nazionali “a cascata” per sviluppare diverse aree di ricerca per l’IA.
La presidente del CNR, Maria Chiara Carrozza, ha sottolineato l’importanza di questi fondi, che dimostrano l’impegno verso lo sviluppo tecnologico: è un “passo concreto per avviare collaborazioni pubblico-privato e sviluppare potenziale di innovazione”.
I bandi toscani
I bandi (per ora) annunciati sono dedicati alle PMI, centri di ricerca e start-up situate in Toscana. Gli ambiti di ricerca fra i quali le aziende potranno scegliere e candidarsi per usufruire dei fondi vanno dall’uso dell’IA in chiave ecologica alla “human-centered AI”. Quest’ultimo è un campo di studi sempre più gettonato, dal momento che si dedica a quelle tecnologie ideate per l’uomo, per potenziarne le capacità e per poter fornire servizi più performanti.
I bandi usciranno a fine marzo e sarà possibile candidarsi per tutto il mese di aprile.
L’obiettivo ultimo della Fondazione è creare un ecosistema italiano di ricerca sull’IA, composto da pubblico (Pubblica Amministrazione, 14 università e 4 enti di ricerca) e privato (7 grandi aziende e 100 PMI).
Il presidente della Fondazione Fair, Giuseppe De Pietro, concorda con la presidente del CNR Carrozza e ribadisce: “Vi è la necessità di fare squadra, perché la sfida internazionale che si gioca sull’AI vede coinvolte le big company del settore e l’unico modo per le nostre aziende di essere competitive è collaborare con il mondo della ricerca e della pubblica amministrazione”.
Carrozza aggiunge che la Toscana è solo la prima Regione, ma che il progetto si estenderà a livello nazionale. “L’avvio dei bandi a cascata della Fondazione rappresenta una straordinaria opportunità per le tante imprese ad alto tasso tecnologico che operano nel nostro Paese. […] Sul lungo termine, la sfida sarà quella di massimizzare l’impatto di questi programmi, sostenendo strumenti e tecnologie che possano avere un effetto positivo sulla produttività del nostro Paese e sulla società, favorendo un obiettivo di bene collettivo”.
Articolo di T.S.