I negoziati interistituzionali sul Data Act potrebbero concludersi definitivamente entro la fine di giugno. Nel frattempo, i prossimi incontri a Bruxelles sono previsti per il 23 maggio e il 27 giugno.
Il Data Governance Act (DGA), questo il nome completo, è stato approvato dal Consiglio europeo a maggio 2022 e da allora sono in corso le trattative per arrivare a concordare su delle regole comuni.
Lo scopo del DGA è la regolamentazione dell’accesso e della condivisione di dati delle grandi aziende, degli utenti digitali e delle amministrazioni pubbliche. In più, il provvedimento vuole garantire il diritto di veto contro le ingerenze dei governi stranieri.
Gli ultimi sviluppi
A lavorare sul testo è la Svezia, alla quale spetta il turno alla presidenza del Consiglio Ue. Le maggiori tutele sono rivolte alle imprese, alle quali l’Ue vuole offrire la possibilità di rifiutarsi di condividere i propri dati sui segreti commerciali. Questa opzione verrà garantita nel momento in cui le aziende dimostreranno di rischiare di andare incontro a gravi danni economici.
Per quanto riguarda i servizi di cloud, per lo più sotto il controllo delle Big Tech, la Commissione ha lavorato per dar loro la possibilità di agire con tutte le misure ragionevoli per impedire l’accesso illecito alle banche dati da parte di governi terzi.
Le basi del DGA
Nel corso dei negoziati precedenti, l’Ue aveva insistito sulla maggiore portabilità dei dati, funzionale a semplificare per l’utente l’eventuale cambio di operatore di servizi cloud. Inoltre, queste proposte consentiranno alle piccole e medie imprese e ai consumatori di controllare in maniera diretta l’accesso ai propri dati.
Il Data Act va a sommarsi al Digital Services Act (DSA) e Digital Markets Act (DMA), le altre due regolamentazioni europee legate al mondo digitale, già approvate entrambe.
Articolo di M.M.