OdG: digitale “materia viva”, a breve osservatorio sul giornalismo online

“Il digitale è sempre più materia viva della nostra professione”. Così il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (OdG), Carlo Bartoli, convegno “Digito ergo sum. L’informazione nell’era digitale”, organizzato dall’OdG presso la Biblioteca Nazionale di Roma.

Il questionario dell’OdG

Il giornalismo online non è più un fenomeno marginale, ma anzi sempre in espansione ed è giusto comprendere le dinamiche di un fenomeno tanto importante e dilagante. Per questo l’OdG ha organizzato ed effettuato una web-survey che potesse dare un quadro generale sull’informazione online. Durante il convegno le risposte, analizzate da una équipe dell’Università degli Studi di Milano, sono state rese pubbliche e discusse.

“Il digitale è sempre più materia viva della nostra professione: l’online non è più figlio di un dio minore” ha commentato Bartoli lanciando un nuovo Osservatorio sul giornalismo digitale che verrà pubblicato la prossima settimana. 

L’analisi dei risultati

Sono emerse importanti questioni, tra cui l’azione e la sopravvivenza dei web-magazine e le opinioni sul futuro del cartaceo.

Il 55% dei soggetti ha puntualizzato che la propria attività di giornalismo si tiene in piedi per il 63% grazie alla pubblicità.

Per quanto riguarda il cartaceo, solo il 20% degli intervistati crede che sia un mezzo in via di estinzione; il 60% vorrebbe modificare il loro ruolo in una maniera alternativa; il restante 20% crede che per il cartaceo non ci saranno sostanziali cambiamenti negli anni a venire.

Le considerazioni di Barachini

È infine intervenuto Alberto Barachini, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’informazione e all’editoria, sottolineando la questione delle relazioni tra OdG e web-magazines.

Come ha precisato, “anche l’editoria digitale deve avere il diritto di accesso al finanziamento pubblico, ma è necessario che sia garantita qualità, un alto valore informativo, un alto contributo culturale e pluralistico”.

Articolo di T.S.