La Ai Liability Directive, presentata lo scorso 28 settembre dalla Commissione europea, contiene due proposte per armonizzare la normativa comunitaria in materia di Intelligenza Artificiale (IA). L’obiettivo è individuare con piena certezza la responsabilità civile per eventuali danni causati dall’IA. “Le nuove tecnologie possono funzionare solo quando i consumatori si sentono al sicuro e protetti”, ha affermato il Commissario alla Giustizia, Didier Reynders.
Responsabilità e risarcimenti
Rientrano nelle norme tutti i prodotti e i software che impiegano tecnologia intelligente: dai robot ai droni, dai sistemi smart home alle auto a guida autonoma. Le responsabilità dei produttori sono aggravate dall’adozione di nuovi standard comuni di tutela. Sono tenuti a rispettarli anche i distributori, così come i rivenditori di articoli ricondizionati.
Nel caso di danni alla salute, il periodo di responsabilità viene esteso da 10 a 15 anni. Previsti anche risarcimenti più congrui al danno, con l’eliminazione della soglia massima di 500 euro. Nel caso di prodotti provenienti da Paesi extraeuropei, eventuali reclami possono essere indirizzati agli importatori o ai rappresentanti europei dei produttori. In sede legale, i creatori dei sistemi IA saranno chiamati a dimostrare di aver fornito sufficienti informazioni agli utenti danneggiati.
Per una normativa europea condivisa
Le nuove norme integrano le disposizioni dell’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale. Presentata ad aprile 2021, classifica i gradi di pericolosità dei sistemi di intelligenza artificiale e definisce un sistema di controlli. L’AI Act è attualmente in fase di discussione, sia al Parlamento europeo che nei singoli Stati.
Articolo di F.L.