Riconoscimento facciale: Texas fa causa a Meta per violazione privacy

Qualche giorno fa, il procuratore generale del Texas, Ken Paxton, ha intentato una causa contro la società madre di Facebook, Meta, accusando il gigante dei social di aver violato le regole dello Stato sulla privacy con l’uso della tecnologia per il riconoscimento facciale nelle foto.

Il Wall Street Journal, che riporta la notizia, precisa che Meta ha messo fine all’utilizzo dell’analisi biometrica e che ritiene i reclami del Texas senza merito.

L’azione legale

Il procuratore generale del Texas, che ha presentato la causa al tribunale distrettuale di Marshall, chiede miliardi di dollari in sanzioni per la società di Mark Zuckerberg.

E ha sostenuto che il rilevamento delle geometrie facciali nelle fotografie che gli utenti hanno caricato dal 2010 alla fine dello scorso anno su Facebook, ha portato a “decine di milioni di violazioni”.

“Facebook ha segretamente raccolto le informazioni personali dei texani – foto e video – per suo profitto. La legge del Texas vieta questo tipo di raccolta senza il consenso per chi ha dai 20 anni in su. Mentre i texani hanno usato Facebook per condividere in modo innocente le loro foto, sappiamo che Facebook ha sfacciatamente ignorato la legge per l’ultimo decennio”, ha dichiarato Paxton.

Meta smentisce

Meta ha dichiarato che le azioni legali contro Facebook “sono senza merito e ci difenderemo vigorosamente”.

L’azienda si tutela, sostenendo che prima di decidere di chiudere il suo sistema di riconoscimento facciale gli utenti sono sempre stati avvisati e hanno avuto l’opportunità di dare il loro consenso quando hanno usato questi servizi.

Articolo di I.M.