La Commissione ha aperto, da ieri 10 gennaio 2022, una consultazione pubblica aperta sulla futura legge europea per la libertà dei media.
L’iniziativa storica, è stata annunciata dalla Presidente, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione 2021 al fine di salvaguardare il pluralismo e l’indipendenza dei media nel mercato interno dell’UE.
Il 21 dicembre 2021 era stato pubblicato un invito a presentare contributi che definisce i principali obiettivi dell’iniziativa, le possibili opzioni e ripercussioni.
La consultazione
Con la consultazione si intende raccogliere opinioni (da parte di cittadini, giornalisti, media, mondo accademico, società civile, autorità pubbliche, imprese) sulle questioni più importanti che incidono sul funzionamento del mercato interno dei media, tra cui i diversi tipi di ingerenze nei media, nonché sulle tendenze economiche.
Tre gli ambiti principali in cui è articolata:
- trasparenza e l’indipendenza (ad es. controllo delle transazioni del mercato dei media, trasparenza della proprietà dei media e misurazione dell’audience);
- condizioni per corretto funzionamento dei media (ad es. esposizione del pubblico a una pluralità di opinioni, innovazione dei media nel mercato dell’UE);
- Equa assegnazione delle risorse pubbliche (vale a dire indipendenza dei media del servizio pubblico, trasparenza ed equa distribuzione della pubblicità statale).
I contributi possono essere forniti fino al 21 marzo 2022 sul portale “Di’ la tua”.
La proposta dovrebbe essere presentata dalla Commissione nel terzo trimestre del 2022.
I motivi alla base della Legge
Come spiegato sul sito della Commissione Ue, l’iniziativa sarà incentrata sull’eliminazione degli ostacoli alla nascita e all’operatività dei servizi di media e mirerà a istituire un quadro comune per far progredire il mercato interno nel settore dei media, nell’intento di salvaguardare la libertà e il pluralismo in tale mercato.
Quindi sarà coerente con l’impegno dell’UE nel promuovere la partecipazione democratica, contrastare la disinformazione e sostenere la libertà e il pluralismo dei media, integrerà il proposto e non ancora approvato pacchetto normativo sui servizi digitali, contenente Digital Service Act (DSA) e Digital Market Act (DMA).
I commenti
“I media sono un pilastro della democrazia. Ma oggi questo pilastro si incrina, con i tentativi posti in essere da governi e gruppi privati di esercitare pressioni sui media. Questo è il motivo per cui la Commissione proporrà norme e garanzie comuni per proteggere l’indipendenza e il pluralismo dei media”, ha commentato Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza.
“Dobbiamo fare in modo che i media europei restino indipendenti, innovativi e sostenibili, e operino senza subire ingerenze ingiustificate, private o pubbliche, nelle loro attività”, ha fatto eco Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno.