Dopo l'”accordo storico” sulla tassazione globale raggiunto al G7 dai ministri delle Finanze, arriva l’intesa anche al G20 sul principio di una aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese.
Lo si legge sul comunicato finale del G20 finanze di Venezia. I ministri delle Finanze e i Governatori dichiarano di aver “raggiunto un accordo storico per un sistema fiscale internazionale più stabile e giusto“.
Il comunicato
“Dopo molti anni di discussioni e sulla base dei progressi compiuti l’anno scorso, abbiamo raggiunto uno storico accordo su un’architettura fiscale internazionale più stabile ed equa”, prosegue il comunicato. “Appoggiamo le componenti-chiave dei due pilastri, la riallocazione degli utili delle imprese multinazionali e un’imposta minima globale effettiva”. Si fa appello quindi ad “affrontare rapidamente le questioni rimanenti e finalizzare gli elementi di progettazione nel quadro concordato, insieme a un piano dettagliato per l’attuazione dei due pilastri nel nostro prossimo incontro ad ottobre”.
Quindi, spiega la segretaria di Stato Usa al Tesoro, Janet Yellen, in una dichiarazione ufficiale, “gli incontri del G20 sono stati una conferma: il mondo è pronto a far finire la corsa al ribasso della tassazione delle grandi imprese, e c’è un grande consenso su come farlo, con una minimum tax globale almeno del 15%. Su questo, 131 nazioni, rappresentanti per più del 90% dell’economia globale, sono d’accordo. Il mondo ora deve muoversi velocemente per concludere l’accordo”.
Nel documento si legge anche: “Continueremo la nostra cooperazione internazionale per guidare l’economia globale verso una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva”.
L’accordo, che potrebbe generare 150 miliardi di dollari di gettito fiscale all’anno a livello mondiale e ridurre le pratiche di elusione fiscale delle grandi multinazionali, è stato definito come «storico» dal ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz e dal commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.
A ottobre l’approvazione definitiva
In ogni caso, l’accordo deve ancora ottenere l’approvazione definitiva al G20 che si terrà a Roma il prossimo ottobre. Prevede che i proventi della tassazione vengano distribuiti più equamente tra i paesi, con ricavi globali di almeno 20 miliardi di euro l’anno, e un margine di profitto di almeno il 10%.