Dopo la presa di posizione sulla questione dell’oscuramento dei profili social dell’oramai ex Presidente USA, Donald Trump, l’Unione europea torna a parlare dello strapotere dei giganti del web e di come il Vecchio Continente ha intenzione di reagire: “Siamo chiari: in Europa siamo per l’innovazione, perché senza innovazione non ci sarà un domani. Ma abbiamo assistito al potere incontrollato dei colossi del Web. Bisogna che limitiamo questo potere, in modo democratico”, ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, durante una seduta plenaria del Parlamento Europeo, a Bruxelles.
Ha poi proseguito, spiegando che l’iter di regolamentazione è già iniziato in Ue: “Siamo in un mondo in cui non c’è più molta distanza tra le fake news e l’aggressione a un poliziotto, come ha dimostrato l’assalto al Campidoglio. Vogliamo che certe cose vengano vietate on line. Nel mese di dicembre abbiamo adottato il Digital Services Act: vogliamo che on line sia vietato quello che è vietato nel mondo normale”.
“Vogliamo che le imprese siano trasparenti, – ha puntualizzato Von der Leyen – che dicano come funzionano i loro algoritmi. Non possiamo accettare che decisioni che impattano sulla nostra democrazia siano prese da programmi che nessuno controlla. Vogliamo delle direttive ben chiare: queste grandi società devono prendersi la responsabilità dei contenuti che diffondono. È questo che conta. Può essere giusto che Twitter blocchi l’account di Donald Trump a mezzanotte e cinque, ma la libertà di espressione va regolata dalla legge, non dai manager della Silicon Valley”.
Sembra quindi che l’Ue non abbia alcuna intenzione di rinunciare a principi e diritti conquistati nei secoli con sangue e sacrificio, la regolamentazione è necessaria, ma è fondamentale soprattutto la capacità di sapersi adattare alle nuove situazioni che si creano nel mondo, che sia online o offline.