Crimi, il Contratto di lavoro giornalistico USPI-FNSI tutela la professionalità e riduce i costi

Il Sottosegretario ha rilasciato una dettagliata intervista al mensile Prima Comunicazione nella quale ha affrontato molti argomenti.

Tra i temi trattati, Crimi si è soffermato sulla duplice esigenza di tutelare la professionalità degli operatori del settore e la qualità dei contratti di lavoro, con – al contempo – la necessità di ridurre i costi dei contratti per le aziende editoriali, soprattutto quelle del settore dell’editoria medio piccola, cartacea e digitale.

Sul nuovo numero di “Prima Comunicazione” (giugno/luglio 2018) in edicola da oggi, è pubblicata l’intervista che il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, sen, Vito Crimi, ha rilasciato alla giornalista Ilaria Proietti.
Molti i temi affrontati, dal finanziamento pubblico (diretto e indiretto) alle agenzie di stampa, dalla RAI alla trasparenza sulla proprietà dei prodotti editoriali.

A noi preme sottolineare, in particolare, due tematiche oggetto dell’articolo: il superamento delle forme atipiche di lavoro giornalistico e l’incentivazione di prodotti editoriali innovativi sulle nuove piattaforme digitali.

Il CNLG USPI-FNSI
Il Sottosegretario vede con interesse l’impatto che il nuovo Contratto di lavoro giornalistico firmato recentemente da USPI e Federazione della stampa potrà avere sul settore della piccola e media editoria, cartacea e digitale.

Infatti, alla precisa domanda della giornalista di Prima su come andrebbe tutelata la professionalità dei giornalisti e degli altri operatori del settore, Crimi ha testualmente risposto con un elogio al nuovo Contratto USPI-FNSI. Ecco le sue parole:

«Credo che il superamento delle forme atipiche di contratto per i giornalisti sarebbe già un grande passo avanti, ma serve ridurre i costi dei contratti per le aziende, altrimenti continueremo ad assistere all’utilizzo di stagisti, precari e altre forme di lavoro atipiche. È sicuramente da guardare con interesse il recente accordo tra FNSI e USPI per un contratto di lavoro giornalistico che riguarda l’intero settore dell’editoria medio piccola, cartacea e digitale».

L’INCENTIVAZIONE DEI PRODOTTI EDITORIALI DIGITALI
Parlando del finanziamento statale e della garanzia del pluralismo e dell’indipendenza dell’informazione, pur auspicando una verifica generale del sostegno pubblico al settore, Crimi si è dichiarato disposto ad incentivare, con soldi pubblici, la nascita di prodotti editoriali innovativi sulle nuove piattaforme digitali. Di nuovo le sue parole:

«Credo sia giusto incentivare la startup di prodotti editoriali innovativi sulle nuove piattaforme digitali, purché siano progetti in grado di sostenersi, nel tempo, con le proprie gambe».

(Foto in alto: Vito Crimi, Sottosegretario all’editoria, da facebook.com)