Dopo 7 anni si chiude il processo per diffamazione a mezzo stampa intentato dall’ ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, contro il giornalista Paolo Tessandri.
Assolto perché «il fatto non costituisce reato», nonostante una richiesta di due anni del pubblico ministero. Si chiude con l’assoluzione per Paolo Tessadri il processo a carico del giornalista de Il Fatto Quotidiano, accusato di diffamazione dopo un articolo apparso nella versione online del giornale e la conseguente querela di Flavio Tosi, allora primo cittadino scaligero.
Ne dà notizia, sulla propria testata telematica “Ossigeno per l’Informazione”, l’Associazione costituita nel 2011 per documentare e analizzare il crescendo di intimidazioni e minacce nei confronti dei giornalisti italiani.
Il titolo dell’articolo incriminato riportava: «Verona, l’uomo del sindaco Tosi ora sta con Priebke», mettendo in relazione l’ex sindaco con il gerarca nazista Priebke attraverso le frasi di Roberto Bussinello che sul suo profilo Facebook aveva “omaggiato” il boia delle Fosse Ardeatine.
Ma secondo la parte civile, rappresentata in aula da Stefano Gomiero, il fatto che Tosi avesse nominato l’avvocato Bussinello in quanto ‘proprio uomo” come suggerito dal giornalista era un «falso pretesto, dolosamente utilizzato dal Tessadri per far ritenere ai lettori del Fatto onlíne che Tosi la pensasse come Bussinello a favore di Priebke».
Tosi aveva poi dichiarato come «il boia delle Fosse Ardeatine non deve avere esequie in Italia e neppure trovarvi sepoltura» e poi querelato Tessadri, difeso in aula da Paolo Maruzzo.
Il 5 novembre scorso, il Pm d’udienza Federica Gobbi ha chiesto la condanna a due anni di reclusione per l’autore dell’articolo, ma il giudice Carola Musio l’ha assolto con formula piena.