IA e PA: strategie e competenze in Italia, il 67,6% usa sistemi tech

Quanto è coinvolta la Pubblica Amministrazione (PA) italiana nello sviluppo tecnologico? Quanta Intelligenza Artificiale (IA) è disposta ad usare per migliorare l’efficienza dei processi pubblici e la qualità dei servizi dei cittadini? Il report di Salesforce Italia in collaborazione con Teha Group si occupa di rispondere a queste domande ma i dati emersi non sono confortanti. 

“Il Rapporto 2024 è il risultato di un grande percorso di confronto e di ingaggio con oltre 60 vertici delle nostre Pubbliche Amministrazioni”, afferma Corrado Panzeri, responsabile area innovazione e tecnologia del Teha Group. 

Lo studio ha mostrato un’Italia che è ancora fanalino di coda dei grandi big mondiali. Il 30% delle amministrazioni non ha ancora aperto le porte alle ultime tecnologie e il 46,2% del personale pubblico è carente in ambito ICT. 

Una strategia mancata

Il 44% delle aziende pubbliche ha identificato un uso concreto e applica quotidianamente l’IA nel lavoro con i dipendenti. Tuttavia, solo il 7,4% del personale pubblico ha una conoscenza base adeguata dell’IA. 

Un cortocircuito che invece di accelerare la PA potrebbe congestionarla. Paolo Bonanni, Regional Vice President e Public Sector Leader per Salesforce Italia, precisa che “l’IA offre una straordinaria opportunità per ripensare la PA italiana, rendendola non solo più efficiente, ma anche più vicina alle esigenze dei cittadini. Grazie a questa ricerca, vogliamo fornire alle istituzioni italiane una guida concreta per accelerare la trasformazione digitale. La collaborazione tra pubblico e privato, unita a una chiara visione strategica, è essenziale per realizzare un cambiamento che impatti positivamente la vita di milioni di cittadini, migliorando la qualità dei servizi e rafforzando la fiducia nel sistema pubblico”.

Per questo il report individua dei punti cardine da sviluppare di pari passo all’elemento tecnologico, ossia una leadership politica “forte e visionaria” che spinga verso un’adozione più integrata e innovativa dell’IA. Si prende come esempio gli Stati Uniti e il Regno Unito, Paesi in cima alla classifica di predisposizione all’uso di IA nel settore pubblico.

Come mostra il grafico, l’Italia si ritrova in fondo ai migliori: solamente con il 26esimo posto arriva ad un sufficiente 67,6%.

La soluzione? Per Salesforce e Teha “la creazione di partenariati pubblico-privato non solo accelererebbe l’innovazione tecnologica, ma permetterebbe anche alla PA di beneficiare delle esperienze e delle tecnologie più avanzate messe a disposizione dalle aziende italiane”.

E questo sarebbe il punto di partenza per un programma nazionale di alfabetizzazione sull’IA. “Sarà fondamentale favorire e garantire l’interoperabilità tra le amministrazioni e la sicurezza delle informazioni. La valorizzazione del patrimonio informativo permetterebbe di creare servizi più efficaci e personalizzati per i cittadini, ottimizzando allo stesso tempo i processi interni della PA”.

Articolo di T.S.