Il settimo incontro de “I mercoledì degli editori” ha affrontato un tema con cui giornalisti ed editori spesso combattono, cercando nella maggior parte dei casi di capire qual è la giusta interpretazione di una regola deontologica, per non recare danno a nessuno o per non cadere nelle trappole di alcuni approfittatori.
L’Avv. Marianna Quaranta ha spiegato dal punto di vista tecnico come affrontare la questione privacy e gestione dati nell’ottica soprattutto della tutela del settore.
Lo sviluppo di questa tematica va avanti ormai da qualche anno, con lo sviluppo dei social e di internet in generale le norme si sono moltiplicate e molti potrebbero non avere chiaro cosa devono fare e come devono comportarsi per il rispetto di queste norme fondamentali.
Si è parlato di GDPR, della sua attuazione in Italia, per dare agli associati un indirizzo di come svolgere al meglio il proprio lavoro senza incappare in ripercussioni negative, che causano spesso anche ingenti danni economici, tenendo sempre a mente l’importanza della tutela della libertà di stampa.
“L’impresa editoriale si adegua al GDPR perché è un’impresa che gestisce dati di clienti, di fornitori, di soggetti terzi, quindi sotto questo profilo valgono le regole che normalmente interessano le imprese”, spiega Quaranta. “Discorso diverso è il trattamento del dato quando dobbiamo tenere in considerazione l’attività giornalistica, perché sotto questo profilo è evidente che vi sono dei principi di pari rango rispetto ai principi che sono tutelati con il GDPR che interessano la categoria di riferimento e in particolare vi sono principi costituzionalmente orientati, il diritto alla libertà di espressione piuttosto che il diritto all’informazione, i quali devono essere tutelati in ugual misura”.
In Italia “siamo ancora lontani anni luce dall’applicazione del Regolamento” spiega l’Avv. Quaranta, perché la problematica sta nella diversità di ordinamenti giuridici: “Il nostro è un sistema basato sul Civil Law, mentre queste norme nascono per mentalità di Common Law”.
Altra questione discussa durante il settimo appuntamento, è stata quella riguardante il diritto all’oblio. Agli editori viene chiesto spesso di cancellare articoli, di modificare o oscurare nomi in nome del diritto all’oblio: “Spesso i nostri in editori, soprattutto i più piccoli, si trovano in seria difficoltà, spesso perseguitati da persone che continuano a portare avanti questo tipo di richieste, che non possono essere in alcun modo soddisfatte”, spiega Francesco Saverio Vetere. “Il diritto all’oblio è stato sicuramente una delle aree maggiormente sensibili per il settore, rispetto all’attività editoriale”, ha affermato in risposta Quaranta.
Nella seconda metà dell’incontro sono state rivolte all’Avv. Quaranta una serie di domande specifiche sulle problematiche degli editori, come la ripubblicazione di un’immagine per cui si era chiesta l’autorizzazione in passato o quali sono le procedure per la raccolta dati dei lettori nel pieno rispetto delle regole.
È possibile rivedere la diretta del settimo appuntamento de “I mercoledì degli editori” sulla pagina Facebook dell’Unione Stampa Periodica Italiana e sul canale YouTube di USPINews.
Mercoledì prossimo, 8 luglio, saremo di nuovo in diretta con l’ottavo appuntamento dell’iniziativa USPI dedicata agli editori.
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