L’Unione europea continua il lavoro sul 5G e sulla sua diffusione su tutto il territorio del Vecchio Continente. Il Consiglio europeo ha rilasciato una bozza che verrà discussa oggi a Bruxelles dai leader Ue che nelle conclusioni chiarisce che i governi europei devono garantire la sicurezza delle reti 5G applicando “restrizioni pertinenti sui fornitori ad alto rischio”, che “devono essere valutati sulla base di criteri oggettivi comuni”. Quindi, “per assicurare la rapida diffusione del 5G in tutta l’Ue, il Consiglio europeo sollecita tutti gli Stati membri a presentare alla Commissione i loro piani nazionali per il dispiegamento del 5G entro la fine di quest’anno”.
Questa sorveglianza più severa sui fornitori di reti di telecomunicazione non sarà d’aiuto ad Huawei per mantenere l’appoggio in Europa a causa delle forti pressioni che gli USA stanno portando avanti, ormai da mesi, sui governi europei. Il colosso cinese è infatti accusato dagli Stati Uniti di rappresentare una minaccia per la sicurezza, accuse che ovviamente respinge categoricamente. Ma il problema è che i grandi gruppi di telecomunicazione sono tutti clienti di Huawei e sostituire le sue attrezzature con quelle di altri fornitori a questo punto sarebbe piuttosto costoso.
L’Italia per ora non ha ancora deciso ed è forse per questo che Huawei ha aperto a Roma, proprio ieri, un nuovo Cybersecurity & Transparency Center, “per farci vivisezionare e dimostrare che noi non siamo ciò che viene detto da governi”, ha spiegato il presidente di Huawei Italia, Luigi De Vecchis.