Ue, la proposta: etichette sui contenuti generati dall’IA

L’Intelligenza Artificiale (IA) presenta “nuovi rischi e conseguenze negative per la società”. “In pochi secondi” i chat bot possono creare “immagini autentiche di eventi mai accaduti” e i “software di generazione vocale possono imitare la voce di una persona sulla base di un campione di pochi secondi”. Ne è convinta Vera Jourova, la vicepresidente della Commissione europea, responsabile per i Valori e la Trasparenza.

Etichette sui contenuti IA

Sulla base di questi presupposti Jourova ha fatto una proposta ben precisa: far etichettare i contenuti prodotti con strumenti di IA a tutte le piattaforme tecnologiche.

In particolare, gli occhi sono puntati su quelle che hanno aderito al Codice di condotta Ue sulla disinformazione. Il prossimo 25 agosto, inoltre, entrerà ufficialmente in vigore anche il Digital Service Act (DSA), altro pilastro che regolamenterà il mondo delle piattaforme online in Ue.

“Per questo oggi ho chiesto ai firmatari di creare una sezione dedicata e separata all’interno del Codice per discuterne, dato che ad oggi non contempla questo tipo di strumenti”, ha spiegato la vicepresidente.

“Ho detto più volte che abbiamo il compito di proteggere la libertà di parola. Ma quando si tratta di produzione di IA, non vedo alcun diritto per le macchine di avere la libertà di parola. Vogliamo che le piattaforme etichettino la produzione di contenuti IA in modo che l’utente normale, che è distratto da molte cose diverse, veda chiaramente che non si tratta di un contenuto creato da persone reali. Per noi è importante che ci sia velocità, quindi etichettatura immediata e chiarezza”, ha chiarito.