L'Editoriale

L’autore Beta – Parte II

Ricapitoliamo. Come funziona l’algoritmo di apprendimento automatico che ha generato il libro edito dall’editore tedesco Spinger? Come scritto ieri, si parte da un insieme di dati tecnico-scientifici, poi con il meccanismo di machine learning si passa alla lettura e all’apprendimento delle caratteristiche degli articoli selezionati e poi l’Intelligenza Artificiale (IA) compone il testo.

Cos’è questo testo? Essenzialmente un riassunto delle fonti con anche dei collegamenti ipertestuali ai documenti originali.

Bene. Mi sono ricordato di quello che raccontava Umberto Eco a proposito del suo romanzo di esordio “Il nome della rosa”.

Ho riscoperto ciò che gli scrittori hanno sempre saputo (e che tante volte ci hanno detto): i libri parlano sempre di altri libri e ogni storia racconta una storia già raccontata. Lo sapeva Omero, lo sapeva Ariosto, per non dire di Rabelais o di Cervantes”.

A quel punto mi sono ricordato anche del testo de “Il nome della rosa”, e precisamente della parte in cui Guglielmo da Baskerville identifica un cavallo senza averlo mai visto, semplicemente sulla base delle tracce che lasciava nel terreno e nella vegetazione.

E inoltre, mi sono ricordato anche (sarà un mio personale deep learning) che un episodio uguale fu raccontato da Voltaire in uno dei suoi romanzi filosofici, precisamente Zadig. Simile in tutto, tranne che nei nomi.

E infine, ma non escludo ulteriori sviluppi di deep learning personale, mi sono ricordato di quella straordinaria opera che è la “Biblioteca di Babele” di Borges in cui l’universo è una biblioteca in cui tutto è contenuto.

…a rigore, basterebbe un solo volume, di formato comune, stampato in corpo 9 e in corpo 10 e composto da un numero infinito di fogli infinitamente sottili”.

Non ci pensavo per l’ordine della biblioteca ma per l’aspirazione ultima che è quella di possedere tutta la conoscenza, interiorizzarla e trasformarla, perché in ciò consiste quella che viene definita “cultura”.

Ma, detto questo, e detto anche che ognuno lo farebbe secondo la propria specifica soggettività, che cosa fa in definitiva l’Intelligenza Artificiale di diverso rispetto al procedimento che usano gli uomini per lavorare sulla conoscenza e per trasmetterla?

I libri parlano di altri libri, in ogni caso.

Francesco Saverio Vetere

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