G20 approva la Dichiarazione di Roma: Cultura, sviluppo sostenibile e cooperazione

Approvata all’unanimità al termine dei lavori della Ministeriale Cultura del G20 della Cultura, la Dichiarazione di Roma.

Consta di 32 punti che vanno dalla protezione del patrimonio culturale, ai settori creativi come motori per la rigenerazione e una crescita sostenibile ed equilibrata.

La Dichiarazione di Roma

Riconoscere la cultura e la creatività come parte integrante di agende politiche più ampie, come i diritti umani, la coesione sociale, l’occupazione, l’innovazione, la salute e il benessere, l’ambiente e lo sviluppo locale sostenibile.

Ma anche garantire che i professionisti e le imprese culturali e creative abbiano il dovuto accesso all’occupazione, alla protezione sociale, all’innovazione, alla digitalizzazione e alle misure di sostegno al business.

Questi alcuni dei 32 punti contenuti nella Dichiarazione di Roma dei ministri della Cultura G20, approvata all’unanimità nel corso della ministeriale che si è tenuta giovedì 29 e venerdì 30 luglio a Roma.

La Dichiarazione, tra le altre, affronta le tematiche della protezione del patrimonio culturale, dei settori creativi come motori per la  rigenerazione e una crescita sostenibile ed equilibrata, dei cambiamenti climatici, della formazione e dell’istruzione, della transizione digitale e delle nuove tecnologie per la cultura.

Di seguito i principali temi:

Il ruolo trasformativo della cultura nello sviluppo sostenibile

Nel dettaglio, si legge: «Affermiamo il ruolo trasformativo della cultura nello sviluppo sostenibile, aiutando ad affrontare le pressioni e i bisogni economici, sociali ed ecologici. A questo proposito, chiediamo il pieno riconoscimento e l’integrazione della cultura e dell’economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo, coinvolgendo tutti i livelli della società, comprese le comunità locali, come un motore e un facilitatore per il raggiungimento degli Obiettivi stabiliti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile».

Il premier Mario Draghi e il ministro Dario Franceschini

Riconoscere la cultura e la creatività come parte integrante di agende politiche più ampie

«Esortiamo i Governi a riconoscere la cultura e la creatività come parte integrante di agende politiche più ampie, come i diritti umani, la coesione sociale, l’occupazione, l’innovazione, la salute e il benessere, l’ambiente e lo sviluppo locale sostenibile.»

«Raccomandiamo di includere la cultura, il patrimonio culturale e il settore creativo nelle strategie nazionali e internazionali di recupero post-pandemia, riconoscendo che gli scambi culturali internazionali dipendono da forti attori culturali e creativi in tutti i Paesi».

Il dovuto accesso all’occupazione, alla protezione sociale, all’innovazione

«Esortiamo i governi a garantire che i professionisti e le imprese culturali e creative abbiano il dovuto accesso all’occupazione, alla protezione sociale, all’innovazione, alla digitalizzazione e alle misure di sostegno al business».

«Esortiamo i Governi a sviluppare e mantenere condizioni che pongano le basi affinché tutti gli attori culturali e creativi possano lavorare in un ambiente libero, inclusivo e sicuro, prevenendo ogni forma di discriminazione e lottando contro ogni tipo di discriminazione professionale e artistica nel settore culturale».

Minacce alla proprietà intellettuale soprattutto online

«Ribadiamo la nostra più profonda preoccupazione per il crescente saccheggio e il traffico illecito di beni culturali e le minacce alla proprietà intellettuale, anche attraverso piattaforme digitali e sociali, e altri crimini organizzati commessi a livello globale contro il patrimonio culturale e le istituzioni culturali».

Il ministro Dario Franceschini

L’importanza di dotarsi di strumenti mirati

«Riconoscendo che il traffico illecito di beni culturali e le minacce alla proprietà intellettuale sono gravi crimini internazionali che sono collegati al riciclaggio di denaro, alla corruzione, all’evasione fiscale e al finanziamento del terrorismo, e che inoltre incidono fortemente sull’identità culturale di tutti i paesi, sottolineiamo l’importanza di strumenti mirati come pubblici ministeri dedicati, unità di polizia specializzate, per sostenere meglio le indagini transnazionali e il perseguimento dei reati di proprietà culturale e intellettuale».

Impulso alla imprenditorialità giovanile 

«Riconosciamo l’importanza dell’azione e dell’imprenditorialità guidate dai giovani nei campi legati alla cultura e all’innovazione e accogliamo con favore le iniziative guidate dai giovani per aumentare la consapevolezza del valore delle risorse culturali per società più sostenibili, inclusive e resilienti».

«Incoraggiamo anche lo sviluppo di iniziative mirate per i giovani, con il sostegno dell’internazionale, rafforzando le sinergie tra la cultura e l’educazione per sviluppare competenze creative che sono fondamentali per migliorare l’innovazione e rispondere alle esigenze di competenze in rapida evoluzione nel mercato del lavoro, in particolare per i giovani più lontani dalle opportunità, sostenendo anche l’inserimento professionale, lo sviluppo personale e l’autorealizzazione».

Investimenti nella formazione tecnica e professionale

«Incoraggiamo gli investimenti nella formazione tecnica e professionale nell’occupazione legata alla cultura – sia in contesti formali che informali – per adattare le competenze del lavoro verso una transizione digitale ed ecologica sostenibile, comprese le conoscenze nell’artigianato e nei materiali tradizionali».

Uso delle nuove tecnologie digitali e delle infrastrutture e reti tecnologiche

«Incoraggiamo la cooperazione, la ricerca, la condivisione di informazioni, strumenti e prodotti sull’uso delle nuove tecnologie digitali e delle infrastrutture e reti tecnologiche finalizzate alla protezione, allo studio, alla conservazione, alla digitalizzazione, alla promozione e all’accesso al patrimonio culturale, inclusi il telerilevamento avanzato e la relativa ICT (informazione e comunicazione tecnologica) e tecnologie digitali».

«Incoraggiamo la promozione di azioni transnazionali e collaborazioni pubbliche/private finalizzate allo sviluppo tecnologico e digitale, facilitando l’accesso universale e la partecipazione alla cultura, come motori di crescita».

L’importanza della digitalizzazione

«Riconoscendo l’importanza della digitalizzazione per la conservazione, l’accesso, il riutilizzo e l’educazione, incoraggiamo la cooperazione transnazionale e lo sviluppo di politiche che facilitino la missione di musei, biblioteche e archivi di preservare il patrimonio culturale per le generazioni presenti e future nell’era digitale».

Proteggere gli utenti dalle fake news, dall’hate speech e dalla pirateria

«Chiediamo l’adozione di garanzie per assicurare un ecosistema digitale sano per proteggere gli utenti dai rischi causati dalla disinformazione, dalla falsa informazione, dai discorsi di odio, dai pericoli online e dalla pirateria, per promuovere la fiducia reciproca tra tutti gli utenti, compresi gli artisti e i creatori».

Il Gruppo di Lavoro Cultura del G20

«Chiediamo al Gruppo di Lavoro Cultura del G20 di lavorare su raccomandazioni e azioni volte a promuovere il contributo della cultura e del patrimonio culturale nell’affrontare il cambiamento climatico e promuovere un’azione culturale incentrata sul clima».

Conclusione

«Noi, Ministri della Cultura del G20, presenteremo questa Dichiarazione Ministeriale al Vertice dei Leader del G20 del 2021 e sosterremo l’introduzione della Cultura nel workstream del G20, dato il suo forte impatto economico e sociale a livello nazionale e globale».

(Tutte le foto dono tratte da https://www.beniculturali.it/)