Fake news sul Covid: da Facebook e Instagram rimossi 18milioni di contenuti

Dall’inizio della pandemia all’aprile 2021, Facebook e Instagram hanno rimosso più di 18 milioni di contenuti a livello globale in violazione delle policy sulla disinformazione riguardo i danni legati al Covid-19.

Nel suo report trimestrale sull’applicazione degli standard della comunità, l’Azienda di Mark Zuckerberg ha annunciato la rimozione di ben 18 milioni di fake news sull’epidemia da covid-19.

Il report

“Il Covid-19 continua ad essere un importante problema di salute pubblica. – ha  sottolineato Guy Rosen, Vicepresidente of Integritydi Facebook – Per questo ci impegniamo a dare accesso alle persone ad informazioni autorevoli, comprese quelle sui vaccini”, come riporta l’ANSA.

Secondo l’azienda di Menlo Park, inoltre, su Facebook più di 5 milioni di persone in tutto il mondo hanno usato cornici e adesivi del profilo che caratterizzano chi si è vaccinato, sviluppati in Usa in collaborazione con il Department of Health and Human Services and the Centers for Disease Control and Prevention.

Su Instagram questi adesivi sono stati utilizzati più di 7 milioni di volte.

Diminuiti post che incitano all’odio

Nel suo report trimestrale, Facebook comunica, inoltre, che sulla piattaforma sono diminuiti anche i contenuti che incitano all’odio.

Ciò, grazie anche all’uso dell’Intelligenza Artificiale che aiuta a trovarli prima che gli utenti li segnalino.

Sul social ‘Facebook’, i responsabili dell’azienda di Zuckerberg  hanno agito su 9,8 milioni di contenuti di odio organizzato (6,4 milioni nel trimestre precedente) e 25,2 milioni di contenuti di hate speech (erano 26,9 milioni).

Su ‘Instagram’ hanno rimosso 324.500 contenuti di odio organizzato (308.000 nel quarto trimestre 2020) e 6,3 milioni di contenuti di incitamento all’odio, rispetto ai 6,6 milioni del trimestre precedente.

Maggiore attenzione anche su bullismo e molestie

Secondo il rapporto, Facebook nel primo trimestre 2021 è intervenuta su 8,8 milioni di contenuti di bullismo e molestie, in aumento rispetto ai 6,3 milioni del quarto trimestre 2020, “anche grazie ai miglioramenti della tecnologia di rilevamento proattivo”.

Mentre su Instagram è intervenuta su 5,5 milioni di contenuti di bullismo e molestie (erano 5 milioni nel quarto trimestre 2020).