
Inoltre, Conflavoro Pmi nei giorni scorsi ha inviato due missive al Governo e alla Protezione civile. “Si tratta di due gravi problematiche. Da una parte – spiega Capobianco – la scarsa presenza sul mercato dei dispositivi di sicurezza anti-contagio, certificati CE e rispondenti alle norme UNI EN ISO, a causa delle requisizioni dell’Agenzia delle dogane che, nella fase 2, non e’ comprensibile ed e’ anzi dannosa per la ripartenza in sicurezza delle nostre imprese. Dall’altro lato, abbiamo evidenziato il costo esorbitante delle mascherine e dei guanti, causato anche dai pesanti dazi doganali che gli importatori ancora oggi pagano su dispositivi vitali. Ecco allora che il nostro accordo con i partner cinesi comprende protocolli commerciali e partecipazione a fiere-mercato online su una piattaforma digitale che entro poche settimane vedra’ la luce. Per la prima volta anche il piccolo artigiano potra’ accedere a un mercato internazionale, senza intermediari. Oltre questo, Conflavoro Pmi sta avviando un’azione contro un vero assurdo normativo e danno degli artigiani: l’obbligo di pagare l’iscrizione a Fsba, per poter accedere alla cassa integrazione. Nei prossimi giorni presenteremo nei dettagli questa iniziativa di giustizia”, conclude.
(ITALPRESS).