Già dal mese prossimo l’Europarlamento potrebbe riunirsi per negoziare sugli ultimi aspetti del Data Act europeo.
Il testo finale della legge dovrebbe porre delle regole comuni per la condivisione e l’utilizzo dei dati da parte dei consumatori e delle aziende.
Cosa prevede il Data Act
La normativa vuole regolare la condivisione di dati che coinvolge i grandi fornitori di servizi cloud per aziende e consumatori. Le proposte dell’Unione europea consentiranno anche a piccole e medie imprese (PMI) e ai consumatori di controllare, gestire e avere libero accesso ai propri dati.
Spesso le PMI non riescono a negoziare accordi equi di condivisione di dati con i grandi fornitori di cloud. Per questo l’Europarlamento intende riequilibrare la situazione con clausole che aiutino a negoziare in maniera più adeguata la condivisione di dati.
Inoltre, per fornire più tutela ai consumatori, il Data Act si pone come obiettivo quello di facilitare il trasferimento dati gratuito, di permettere di cambiare il fornitore di servizi cloud e di garantire un più sicuro trasferimento di dati.
Sarà introdotta “una vasta gamma di dati industriali a vantaggio delle imprese, dei consumatori, dei servizi pubblici e della società nel suo insieme. Finora viene utilizzata solo una piccola parte dei dati industriali e il potenziale di crescita e innovazione è enorme. Il Data Act garantirà che i dati industriali siano condivisi, archiviati ed elaborati nel pieno rispetto delle norme europee. Costituirà la pietra angolare di un’economia digitale europea forte, innovativa e sovrana”, annuncia il Commissario europeo per il Mercato Interno e i Servizi, Thierry Breton.
Articolo di T.S.