Arrivano ulteriori raccomandazioni da Bruxelles per quanto riguarda 5G, banda larga e infrastrutture per la trasformazione digitale. La Commissione europea ha infatti pubblicato un documento che chiarisce che gli Stati membri devono promuovere gli investimenti in infrastrutture di connettività a banda larga ad altissima capacità, compreso il 5G, “fondamentale per la trasformazione digitale, la ripresa e la competitività”, sviluppando entro il 30 marzo 2021 un approccio comune per il lancio delle reti.
Scadenza a breve termine, quindi, dopo che la pandemia ha accelerato alcuni processi di digitalizzazione e innovazione tecnologica. Ecco perché per Bruxelles, “è essenziale che gli Stati membri evitino o riducano al minimo i ritardi nella concessione dell’accesso allo spettro radio per garantire la diffusione tempestiva del 5G”.
La Commissione poi aggiunge che le reti 5G devono essere “sicure e resilienti”, invitando gli Stati membri “a unirsi per il lancio tempestivo di reti fisse e mobili ad altissima capacità”.
Rivolta ai governi, la raccomandazione prosegue con una particolare attenzione ai costi che andrebbero “ridotti” per l’implementazione del 5G, ma soprattutto sarà fondamentale, per i Ventisette, “rimuovere gli ostacoli amministrativi non necessari”, con “misure armonizzate volte a garantire che i fornitori e gli operatori di rete possano condividere l’infrastruttura” e “ottenere le autorizzazioni necessarie per la distribuzione”.
In ultimo, l’esecutivo Ue non dimenticare di citare il tema della collaborazione tra gli Stati membri, raccomandando ai governi di “fornire un accesso tempestivo allo spettro radio 5G e incoraggiare gli investimenti degli operatori” delle tlc, nonché “stabilire un maggiore coordinamento transfrontaliero” a sostegno del 5G, “in particolare nei settori dell’industria e dei trasporti”.