A Testaccio, a Roma, una grande mostra dedicata al cowboy nato dalla penna di Gianluigi Bonelli. Tra bozzetti e rivisitazioni, esposte fino al 14 luglio le copertine, le prime strisce, i personaggi e gli autori del ranger leggendario.
Dopo il successo dell’edizione milanese, la mostra “Tex – 70 anni di un mito” è a Roma: non è però una replica. A integrarla e migliorarla in questa versione c’è Mauro Uzzeo, che dice: «Tex è il fumetto italiano più longevo e, in complesso, più venduto degli albi della Marvel: ora vive una nuova vita con gli albi Tex Willer, presenti in mostra. Sono il prequel al Tex che conosciamo, quando ancora era un fuorilegge. È così che ci avviciniamo ai lettori giovani, mostrando i lati chiaroscuri».
L’esposizione sul ranger più amato dagli italiani raccoglie, oltre a tavole originali e inedite, un’infinita serie di curiosità sul personaggio, i suoi disegnatori e il suo papà: il visionario Gian Luigi Bonelli.
“Insieme ai suoi appunti sui dialetti degli indiani, abbiamo qui esposta la sua macchina da scrivere, quella da cui è nato Tex nel 1948 – racconta Gianni Boso curatore della mostra-; Bonelli non era mai stato negli Stati Uniti e i figli decisero di portarcelo per i 40 anni di Tex. Ma una volta arrivato si fermò e disse: “Io la conoscevo già l’America, perché l’ho scritta per Tex“.
“70 anni di un mito” è un’esposizione che celebra contemporaneamente il passato e il futuro di Tex Willer, il personaggio creato il 30 settembre 1948 da Gianluigi Bonelli e disegnato da Aurelio Galleppini, conosciuto come Galep. “Una mostra che abbraccia il personaggio e le tante generazioni di lettori che si sono appassionati a lui”, spiega ancora il curatore Gianni Bono, storico e studioso del fumetto italiano.
Ci vuole una linea del tempo per capire la crescita del mito di Tex: la mostra mette a confronto la storia del fumetto con la storia di Italia, affiancando su un’intera parete prime pagine di giornali e copertine degli albi, per capire quanto a seconda delle fasi storiche, dell’umore del Paese, mutassero anche le storie scritte per Aquila della Notte, il nome indiano del ranger. Quando è nato, Tex si rivolgeva a giovani che uscivano dalla Seconda guerra mondiale: li intratteneva e li aiutava a crescere.
Ma è anche Tex e la sua bussola morale, la divisione tra buoni e cattivi, tra generosità e ingiustizia, che ha cambiato il quotidiano vivere: lo si capisce dall’enorme teca dedicata ai gadget dedicati a Tex. Dai costumi ai giochi da tavola, dalle spille alle figurine collezionatili.
Una delle sezioni più curiose è quella dedicata ai numeri: Tex ha subito 381 agguati, è stato ferito 99 volte, ha partecipato a 55 risse, ha sfondato 58 finestre, per citarne alcuni.
Mattatoio, sala La Pelanda, piazza Orazio Giustiniani 4, Roma. Fino al 14 Luglio
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