ROMA (ITALPRESS) – Un patto per il rilancio del Paese. E’ il filo conduttore delle proposte che i sindacati, con toni e priorità diverse, hanno presentato al premier Giuseppe Conte agli Stati Generali dell’Economia in corso a Villa Pamphili.
“Abbiamo chiesto il blocco dei licenziamenti per tutto l’anno”, ha detto dopo l’incontro il leader della Cgil Maurizio Landini.
“Se non rimettiamo al centro ambiente, mobilità, infrastrutture e orari di lavoro, il Paese non cambia”, ha aggiunto, spiegando che “bisogna fare i conti con gli errori del passato” e che serve “una chiara cesura, cancellando le leggi sbagliate sul lavoro, perchè i diritti e le tutele devono essere uguali per tutti”.
Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, dà “un giudizio positivo” sull’incontro: “Il Governo – spiega – ha proposto una serie di linee di intervento che in gran parte riprendono le richieste che da tempo come Cgil, Cisl, Uil stiamo proponendo. Come Cisl abbiamo ribadito il concetto che è necessario un’alleanza, un patto forte tra il governo, le istituzioni, le parti sociali, per individuare 4 o 5 obiettivi prioritari su cui concentrarsi”.
Secondo il leader della Uil Carmelo Barbagallo “bisogna ridisegnare il Paese con un Patto che coinvolga tutti: serve un nuovo modello complessivo”. “Abbiamo apprezzato l’impegno del Premier Conte ad andare in questa direzione – aggiunge e abbiamo suggerito alcune priorità”.
Critico con il Governo il segretario dell’Ugl Paolo Capone, che ha parlato di misure finora “insufficienti e confusionarie”. L’Ugl chiede “l’adozione di un nuovo piano Marshall da finanziare a debito, dell’importo di circa 350 miliardi per favorire lo sviluppo delle infrastrutture strategiche e l’implementazione della banda larga attraverso un piano da definire entro 3 mesi, volto anche alla riduzione del gap che penalizza il Mezzogiorno”.
Anche per la Cisal c’è la necessità di “un confronto permanente con le parti sociali per definire compiutamente gli interventi da adottare per far ripartire il Paese”. Per il sindacato guidato da Francesco Cavallaro “occorre sburocratizzare l’Italia, dando alla Pubblica Amministrazione, ai lavoratori che vi operano e ai cittadini strumenti adeguati, facilmente fruibili e meno onerosi sia per la macchina pubblica che per chi fruisce dei servizi da essa resi”.
(ITALPRESS).