In Italia, nel settore della comunicazione, le imprese censite passano da 10.538 a 9.749, con un aumento del volume d’affari di circa 22 miliardi di euro nel 2022.
Sono questi i dati ricavati dalla nuova edizione dell’Osservatorio Aziende della Comunicazione Unite (UNA), in collaborazione con l’Università di Pavia.
Calo delle imprese e aumento degli addetti
Le imprese tra il 2020 e il 2022 sono diminuite di quasi 800 unità.
Tale diminuzione sembra indirizzata verso le micro imprese, a favore di quelle intermedie che invece stanno crescendo per lo più nel polo romano. Mentre si conferma la concentrazione, riscontrabile del 91%, delle grandi imprese a Milano.
Quindi le aziende facenti parte del settore della comunicazione si distribuiscono attorno a due poli principali, con micro imprese diffuse su tutto il territorio.
Non diminuiscono però gli addetti, secondo i dati forniti dal database aziendale Orbis di Bureau van Dijk (BvD). Ma le aziende con più di 50 dipendenti ammontano solo intorno all’1% del totale, riuscendo però a produrre il 60% del fatturato complessivo del settore comunicativo.
Crescita dei profitti
“ […] il Pil nel nostro Paese è cresciuto notevolmente rispetto all’anno della pandemia. Questa ricerca prova la solidità di un settore percepito come molto volatile, ma che invece ha saputo stabilizzarsi in un mercato imprevedibile” ha commentato il Presidente di UNA, Davide Arduini.
“Il mercato ha ricominciato ad investire identificando nella comunicazione lo strumento più strategico ed efficace per sostenere e rilanciare il proprio business”, ha aggiunto il VicePresidente UNA, Cornelli.
Articolo di A.D.R.