MILANO (ITALPRESS) – “Oggi dopo tanti anni c’è un governo scelto dai cittadini con una maggioranza chiara di centrodestra sia alla Camera che al Senato. Conto che per almeno 5 anni si tiri dritto mettendo al centro solo le cose da fare”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in conferenza stampa dalla sede del Carroccio di via Bellerio, a Milano.
“Potrebbero essere 100 tondi i parlamentari della Lega al lavoro da domani”, ha spiegato Salvini.
“Ieri attorno alle 4 del mattino ho messaggiato con Giorgia (Meloni, ndr), a cui ho fatto i complimenti. E’ stata brava lavoreremo a lungo insieme. Complimenti anche agli amici di Forza Italia e dei Moderati. Ogni voto sarà utile. Con Giorgia ci sentiamo già oggi per lavorare sul prossimo governo”.
“Politicamente parlando è stata premiata l’opposizione, Fdi è stata brava a fare una forte opposizione. Per la Lega, stare al governo con Pd e Draghi non è stato semplice – ha spiegato il leader della Lega -. Domanda: lo rifaresti? Lo rifarei. Con l’Italia chiusa per Covid è stato giusto ma non è stato facile. Abbiamo portato sulle spalle un peso non indifferente”.
“Ma dal momento dell’uscita dal governo Draghi ho fatto di testa mia perchè portare avanti un governo litigioso e confuso per altri 9 mesi non avrebbe fatto bene neanche alla Lega”, ha aggiunto.
Il 9% mi resta qua ma 100 parlamentari sono al lavoro per 5 anni – ha poi spiegato in merito al risultato della Lega -. Se gli italiani hanno premiato altri e meno noi vuol dire che era giusto così. Se sono andato a letto abbastanza incazzato, stamattina mi sono alzato carico a molla e ho più voglia di prima”.
“Potevamo fare di più? Non lo so. Sono abituato a chiudere le campagne elettorali chiedendomi: ho fatto tutto quello che potevo? Penso di sì. E anche i nostri militanti hanno dato il massimo? Sì. Quello di ieri è un punto di partenza, è stata una bella giornata di partecipazione. Ora abbiamo diversi mesi per pianificare il lavoro – ha proseguito -. Chi non ci ha votato ha tutta la mia comprensione, cercherò di recuperare questa stima e le occasioni non mancheranno”.
“Il mio mandato è in mano ai militanti, non ai consiglieri regionali. Se ne ragionerà nelle sedi opportune”, ha poi risposto ai cronisti che gli chiedevano se, dopo il risultato elettorale, temesse per la sua permanenza alla guida del partito.
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