E’ stata presentata alla Camera dei Deputati la proposta dell’Ordine dei Giornalisti (OdG) per la riforma della professione. Nella gremita sala stampa di Montecitorio, sono intervenuti l’On. Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera, e l’On. Stefania Ascari, componente della Commissione Giustizia.
Al tavolo hanno parlato anche il presidente nazionale dell’OdG, Carlo Bartoli, il presidente della Commissione Riforma del Cnog, Riccardo Arena, e il Consigliere Nicola Marini. In sala erano presenti anche le deputate Naike Gruppioni e Francesca Ghirra.
“Questa proposta è innovativa, importante, coraggiosa e un buon punto di partenza per quello che deve essere il necessario dialogo del legislatore con tutte le categorie del settore”, ha affermato l’On Mollicone. “Abbiamo più volte ribadito l’importanza del pluralismo dell’informazione, che sappiamo essere la struttura di un sistema democratico. L’impegno della politica verso il giornalismo non deve essere solo teorico ma concreto. La salvaguardia delle industrie editoriali significa anche tutela del pluralismo e dei posti di lavoro”.
L’Onorevole ha parlato anche dell’approvazione della legge contro la pirateria digitale. Si continuerà a “tenere la guardia alta per la protezione del lavoro del giornalista e del settore editoriale anche rispetto alla concorrenza sleale dell’intelligenza artificiale”.
Punto di partenza
L’Onorevole Stefania Ascari, componente della Commissione Giustizia della Camera, ha parlato di un “punto di inizio importante per la proposta di riforma della professione giornalistica e un invito al parlamento a portarla avanti”.
La Ascari ha definito la riforma “necessaria perché la legge è del 1963 e necessita di aggiornamenti. Soprattutto alla luce di internet che ha stravolto ogni aspetto della società, incluso il mercato dell’informazione”. E ha continuato chiedendo argini rispetto a dei pericoli quali “fake news, l’informazione manipolata e il linguaggio d’odio che colpisce sempre più soprattutto le giornaliste donne”.
Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, osserva che “presentiamo solo una bozza e non una proposta di legge predefinita, come elemento di rispetto nei confronti del Parlamento, da cui ora attendiamo spunti e indicazioni. La speranza è che all’unanimità registrata nel Cnog faccia un riscontro una proposta di legge unitaria firmata almeno da un esponente di ogni gruppo parlamentare, in modo da assicurare un cammino spedito in aula”. E aggiunge “vogliamo la qualificazione del lavoro giornalistico, cui servono certamente esperienze e conoscenze ma anche un corredo culturale di livello universitario”.
Il presidente ha concluso parlando della legge del 1963 “votata quando ancora non esisteva internet, va radicalmente modificata. Allora vivevamo in un altro mondo, era un altro pianeta”.