ROMA (ITALPRESS) – “Sulla legge contro l’omotransfobia ormai siamo al paradosso: si può votare la legge in un pomeriggio, ma i principali avversari di una legge sono diventati i (pochi) senatori più estremisti del Pd. Sempre meno, a dire il vero, perchè nel Pd cresce il numero di chi vuole saggiamente un accordo. Ma ormai è il Pd il vero partito NOZan. Se si vuole una buona legge, i voti ci sono”. Lo scrive il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nella sua e-News.
“Ho fatto un appello in Parlamento, lo farò fino all’ultimo giorno: la politica è dialogo, non ideologia. In Senato ci sono i legislatori, non gli influencer. Se si vuole una legge si può fare modificando gli articoli 1, 4, 7. Chi dice no al dialogo sarà responsabile di aver affossato la legge e non riuscirà a cavarsela con un post o con un tweet – aggiunge -. Cari Dem, appena avete finito di inseguire i cantanti famosi vi aspettiamo in Senato, nei luoghi della politica. Sempre che il Pd non stia cercando di allungare i tempi per fare del Ddl Zan la battaglia identitaria in vista delle amministrative. Sarebbe triste per le migliaia di ragazzi che aspettano da anni questa legge. Magari qualcuno pensa così di prendere qualche consenso in più: io preferisco allargare i diritti senza pensare al consenso. E voglio farlo subito”.
(ITALPRESS).
“Ho fatto un appello in Parlamento, lo farò fino all’ultimo giorno: la politica è dialogo, non ideologia. In Senato ci sono i legislatori, non gli influencer. Se si vuole una legge si può fare modificando gli articoli 1, 4, 7. Chi dice no al dialogo sarà responsabile di aver affossato la legge e non riuscirà a cavarsela con un post o con un tweet – aggiunge -. Cari Dem, appena avete finito di inseguire i cantanti famosi vi aspettiamo in Senato, nei luoghi della politica. Sempre che il Pd non stia cercando di allungare i tempi per fare del Ddl Zan la battaglia identitaria in vista delle amministrative. Sarebbe triste per le migliaia di ragazzi che aspettano da anni questa legge. Magari qualcuno pensa così di prendere qualche consenso in più: io preferisco allargare i diritti senza pensare al consenso. E voglio farlo subito”.
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