Il sindacato dei giornalisti romani ha pubblicato il secondo studio sulla organizzazione delle redazioni e il lavoro da casa.
Il 25 settembre scorso, sul proprio sito internet, l’Associazione Stampa Romana ha reso noto il secondo Report sulla applicazione dello smart working in redazione e il gradimento dei giornalisti coinvolti da questa nuova modalità di esercizio della professione giornalistica.
Per fare il punto della situazione, Stampa Romana si è avvalsa del fondamentale supporto di 76 comitati di redazione e fiduciari.
Questa modalità di esercizio della prestazione (il cosiddetto Smart working) è legata alle disposizioni del governo in materia, norme che derogano la legge 2017 a iniziare dal consenso del lavoratore. Nonostante sia consentito alle aziende “imporre” lo Smart working, la fase due evidenzia una diversa velocità di crociera.
I quattro mesi trascorsi dal 9 marzo sono serviti sia ad avere più tempo a disposizione per organizzare le redazioni sia per rivendicare più idonei strumenti di lavoro.
Se si confrontano i nuovi dati con il primo questionario rilasciato da stampa romana (pubblicato il 25 giugno scorso) si troverà un ritorno più consistente al lavoro redazionale e una maggiore fornitura di servizi e strumenti da parte delle aziende per chi lavora da casa.
Identico invece il risultato percentuale della consultazione del gradimento dei giornalisti: nel giudizio stringato finale sia chi è molto felice di questa nuova modalità produttiva sia chi teme invece la decomposizione delle redazioni chiede di regolare con più puntualità il lavoro agile redazionale, cogliendone potenzialità, rischi e limiti
QUESTI I RISULTATI
1. Quanti colleghi e quante colleghe lavorano in Smart working?
a) 27% tutti in smart working;
b) 32% più del 50% delle redazioni in smart working;
c) 32% fino al 50% in smart working;
d) 8% tutti in redazione.
2. Gli strumenti di lavoro sono forniti dalle aziende?
a) 49% azienda;
b) 51% strumenti misti/propri.
3. In fase due sono stati ascoltati CdR e fiduciari di redazione?
a) 78% si;
b) 22% no.
4. Il giudizio sullo Smart working?
a) 50% positivo,
b) 25% con criticità rilevanti,
c) 25% negativo.
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