Sepe (Capo DIE): « Per la vittoria sulla equiparazione tra i media cartacei e online, dobbiamo ringraziare l’accanimento con cui l’USPI e Vetere hanno sostenuto tale tesi».
Venerdì 15 dicembre 2017, presso l’hotel Columbus di Roma, si è svolto il Convegno “Realtà e sviluppo dell’editoria locale”. Sul tema, hanno esposto i loro pareri i rappresentanti, ai massimi livelli, del Governo, della Federazione della Stampa, dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e della Università Sapienza di Roma. Ha concluso i lavori il Segretario Generale USPI, Francesco Saverio Vetere.
IL SALUTO DEL PRESIDENTE USPI
GIORGIO ZUCCHELLI, Presidente USPI, inaugura i lavori, ricordando le difficoltà del settore derivante dalla crisi economica che ha portato alla chiusura di molti giornali, generando un pericolo per il pluralismo e la democrazia.
La Legge di sostegno all’editoria è una svolta storica, in un momento di transizione tra carta e web. Questo sostegno dà la possibilità ai nostri giornali di costruire il proprio futuro.
GLI INTERVENTI
Il Segretario Generale Francesco Saverio Vetere introduce l’intervento del Prof. Lettieri, ricordando la Convenzione USPI – Sapienza di Roma e il significativo contributo dell’Università allo studio della stampa periodica.
GAETANO LETTIERI, Presidente del Corso di Laurea Magistrale Editoria e scrittura – Facoltà di Lettere e Filosofia – Sapienza Università di Roma.
Il Prof. Lettieri sottolinea l’importanza della Convenzione con USPI, nell’ambito della quale è stata affidata al Prof. Vetere la Cattedra di “Storia della Stampa Periodica”, all’interno del Corso di Laurea Magistrale in Editoria e Scrittura.
E’ un riconoscimento culturale della stampa periodica italiana. L’università, luogo principe della formazione e della comunicazione, riconosce la rilevanza del reticolo della piccola editoria e la sua prossimità con i gangli della vita locale. La stampa periodica, ha concluso Lettieri, come attività culturale inserita nell’ambito di una Facoltà umanistica e antropologica.
Il Segretario Generale Vetere, presentando il Consigliere Sepe, sottolinea il rapporto dell’USPI con Governo e Presidenza del Consiglio. E’ tornato il principio del sistema del contributo pubblico al settore. Sono interventi strutturali che definiscono un orizzonte. Servono stanziamenti stabili. Si è finalmente conclusa la fase di giudizio negativo sull’editoria in generale e sul concetto di stampa online in particolare.
FERRUCCIO SEPE, Capo del Dipartimento Informazione e Editoria della Presidenza del Consiglio.
Riportando il saluto del Ministro Luca Lotti(*), Sepe evidenzia il ruolo della piccola editoria locale e di nicchia che è il sistema nervoso del Paese Italia.
Grazie all’opera di convincimento e coinvolgimento dell’USPI, nel rilancio strutturale degli aiuti all’editoria si è posta la giusta attenzione alle testate online, in tutto equiparate alle testate tradizionali.
Con la manovra di sostegno abbiamo superato il precedente approccio negativo, culturale e politico, che affidava tutta la prevalenza al mercato e relegava al minimo il ruolo statale. Si è accettata l’idea che la stampa produce un bene immateriale: il pluralismo. Per questo motivo non ci si può affidare solo al mercato.
Il sistema editoriale è stato travolto dalla innovazione tecnologica, ma attenzione a dare già per morti i media tradizionali. Si deve dare tempo per riqualificare il settore cartaceo e concedere altrettanto tempo alla innovazione per sedimentarsi. Se lo Stato farà la sua parte, ci sarà posto per tutti.
Il Fondo per il pluralismo non si occupa solo di contributi diretti, ma genera un volano per altre iniziative e interventi per il sostegno del settore. Vi sono compresi, ad esempio, il soccorso all’innovazione, alle start up, all’occupazione e ai prepensionamenti dei lavoratori giornalisti. Altro esempio è il Bonus per l’incremento pubblicitario, di cui beneficiari indiretti stampa e radioTV. Sono misure strutturali, che si proiettano nel tempo, e che troveranno copertura, destinandone una parte annuale del Fondo, anche per il 2019 in poi.
Al bonus pubblicità sono già imputati 50 milioni (30 per il 2018 e 20 per 2017). Importante che si sia accettata la logica che il prodotto editoriale non sia soltanto quello cartaceo, ma anche quello digitale.
Per questa vittoria sulla equiparazione tra i due media, Il Capo Dipartimento ringrazia l’accanimento con cui l’USPI e Vetere hanno sostenuto tale tesi.
Il Segretario Generale USPI, annunciando il prossimo relatore, il dott. Fernando Bruno, introduce il tema del Sistema Integrato delle Comunicazioni (sic), di competenza dell’AGCM. E’ stata rilevata una diminuzione del 20% della vendita cartacea. Che ne sarà della carta stampata? – si domanda Vetere – Un nuovo strumento comunicativo, di norma, non elimina quello precedente.
FERNANDO BRUNO, Assistente del Prof. Angelo Marcello Cardani, Presidente AGCOM.
Alla domanda “che ne sarà della carta stampata” possono esserci molte risposte. Ad esempio: gli SMS sono residui; la musica materiale è ormai di nicchia; anche il VHS è morto.
Quello che non deve finire è l’informazione di qualità e professionale. Servono soluzioni radicali. Il web, ad oggi, è ancora contrastato (ma solo in parte) dalla TV. E’ un problema politico rilevante. Lo stato dell’arte ci presenta una chiara crisi, strutturale e non episodica. Sta crollando il sistema del business: editoria libraria, -20%; quotidiani, – 50% del fatturato in 10 anni; periodici, ricavi scesi di due terzi.
Il SIC registra questo calo generale. I quotidiani e periodici sono scesi al 22% del Sistema e l’editoria online raggiunge il 12,3%, compresi facebook e google. Il 70% degli editori di periodici è sotto i 100.000 euro di fatturato e ha da 1 a 4 dipendenti. Solo il 7% hanno un fatturato intorno al milione di euro.
Anche l’ “Osservatorio sul giornalismo”, promosso da AGCOM, constata una fragilità crescente, non solo economica. Tra i giornalisti, vi è una cuspide di super protetti e garantiti, mentre la base è giovane e senza garanzie economiche.
Altro problema è l’informazione cercata sul web e le fake news. Ci sono studi universitari sulla “disinformation”. Le false notizie hanno tre varianti:
– il “chiacchiericcio generale” ( i like, le condivisioni);
– il linguaggio dell’odio;
– l’informazione delle “macchine del fango” (anche la politica subisce ed è condizionata da questi strumenti).
Altro tema complicato sono i Big Data, che a volte sono utili come per la crescita della medicina. Serve una nuova stagione, un traghettatore dal vecchio al nuovo sistema. L’informazione è un bene pubblico e, quindi, è la politica che lo deve guidare.
In conclusione, – ha terminato Bruno – il sostegno all’editoria è stato strutturato come un sostegno alla “offerta” di informazione. Occorrerebbe accostarvi un sostegno alla “domanda” di informazione.
Il Segretario Generale invita ad intervenire il dott. Frascerra di MEPE, società di distribuzione di quotidiani e periodici cartacei in edicola e nei punti alternativi, con la quale USPI ha sottoscritto un Accordo in partnership per gli associati.
CARMINE UBERTO FRASCERRA, Presidente MEPE – Distribuzione Editoriale.
Le crisi economiche de settore editoriale vanno segmentate. I quotidiani hanno perso il 50% del mercato in edicola e i dati sono destinati a scendere ancora. Il problema è soprattutto per i grandi editori di quotidiani, mentre l’USPI e i suoi associati hanno una potenzialità enorme.
MEPE garantisce l’editore e il fornitore del servizio. Distribuisce soprattutto medi e piccoli editori. Sono rimasti solo 4 distributori nazionali. Avevamo 150 distributori locali, oggi sono 47/48. Le regole del mercato sono del 1980, e rimaste invariate anche nel 2017. Serve un ammodernamento di tutto il sistema distributivo.
Nel presentare l’ultimo intervento del dott. Lorusso, Segretario Generale della FNSI, Vetere conferma che, nel nostro lavoro, è sempre stato importante il rapporto con la Federazione della Stampa, per avere contratti di lavoro precisi e seri. Il nostro settore si è sempre scontato con il concetto del “contatto unico”. Con la nuova Segreteria ci è stata una apertura a contratti economicamente più vicini al mondo della piccola editoria, soprattutto online.
RAFFAELE LORUSSO, Segretario Generale Federazione Nazionale della Stampa (FNSI).
Nel Convegno di oggi si è puntato sulla qualità del prodotto editoriale, ed è un bene sottolinearlo. Riguardo al “digital” il nostro problema non è la digital tax, ma la raccolta pubblicitaria. Una grande quantità di prodotti editoriali e di informazione sono cannibalizzati dagli “Over the top”. Tassiamo la loro raccolta pubblicitaria e reinvestiamo il ricavato su quelli che, quotidianamente, vengono scippati delle notizie.
Dobbiamo riconoscere all’USPI di aver fatto un percorso per far emergere il lavoro giornalistico che si svolge nelle piccole realtà editoriali. Il prossimo passo dovrà essere la contrattualizzazione dell’Accordo in essere USPI-FNSI.
Non possiamo più guardare al comparto con la cristallizzazione del passato, fondata sulla forma di un grande quotidiano, come organizzazione del lavoro. Quello che è imprescindibile è il riconoscimento dei diritti dei lavoratori.
Dovremo affrontare anche il problema dell’accesso alla professione giornalistica: la legge di riferimento è del 1963 ed a quel tempo l’accesso era facile, mentre ora determina un eccesso di “offerta” di lavoro. I Governi succedutisi hanno fatto poco per la lotta al precariato e a forme di contratti simulati di lavoro dipendente. Non si può parlare di “qualità del lavoro” e pagare 2 o 5 euro un articolo. Questo porta alla ricerca a tutti i costi dello scoop giornalistico, che spessissimo si trasformerà un una fake news.
L’informazione di qualità comporta un lavoro e uno compenso di qualità e informare correttamente i lettori.
LE CONCLUSIONI DEL SEGRETARIO GENERALE USPI
FRANCESCO SAVERIO VETERE, Segretario Generale USPI, nel ringraziare tutti i relatori e tutti gli associati presenti, ricorda che la nascita dell’USPI si deve al riunirsi di alcuni editori di periodici culturali, di materie umanistiche e scientifiche, L’informazione di qualità è, quindi, nel DNA dell’USPI, anche nell’informazione online. Questa sarà il futuro della stampa periodica italiana.
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