Pubblicazioni elettroniche, la UE adotta la riforma che autorizza aliquote IVA ridotte

Via libera finale dell’Ecofin all’Iva ridotta, che fissa il principio per cui un libro o un giornale digitali sono equivalenti alle pubblicazioni cartacee. I 28 hanno ulteriormente formalizzato l’intesa politica che era stata raggiunta lo scorso 2 ottobre.

Il 6 novembre 2018, il Consiglio Europeo ha annunciato di aver adottato la direttiva 2018/1713 che consente di allineare le norme IVA per le pubblicazioni elettroniche e fisiche. Da oggi, si legge nel Comunicato 601/18, gli Stati membri potranno applicare aliquote IVA ridotte, super ridotte o pari a zero anche alle pubblicazioni elettroniche.

La direttiva è stata. poi, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L 286 del 14 novembre 2018.

L’adozione della direttiva sulle pubblicazioni elettroniche è il risultato dell’accordo politico raggiunto dal Consiglio il 2 ottobre e offre agli Stati membri che lo desiderano la possibilità di introdurre nel proprio diritto nazionale aliquote IVA ridotte.
Sulla base delle norme IVA attuali (direttiva 2006/112/CE) i servizi forniti per via elettronica sono sottoposti ad aliquota IVA standard, cioè minimo al 15%, mentre le pubblicazioni su supporto fisico possono beneficiare di aliquote non standard.

Per le pubblicazioni fisiche – libri, giornali e riviste – al momento gli Stati membri hanno la possibilità di applicare un’aliquota IVA ridotta, pari almeno al 5%. Alcuni sono stati autorizzati ad applicare aliquote IVA “super ridotte” (meno del 5%) o pari a zero (con relativa detraibilità dell’IVA).

Grazie alla direttiva gli Stati membri che lo desiderano potranno applicare aliquote IVA ridotte anche alle pubblicazioni elettroniche. Le aliquote super ridotte e pari a zero saranno possibili solo per gli Stati membri che già le applicano alle pubblicazioni “fisiche”.

Le nuove norme saranno applicate su base temporanea in attesa di un nuovo sistema IVA “definitivo”. La Commissione ha presentato proposte per il nuovo sistema che consentirebbero agli Stati membri di fissare le aliquote IVA con maggiore flessibilità rispetto a ora.

Testo concordato della direttiva

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