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Produzione e lettura di libri in Italia (anno 2019) – Pubblicato il nuovo Rapporto ISTAT

Il Rapporto, reperibile sul sito dell’Istituto dall’11 gennaio 2021, oltre ai dati riferiti all’anno 2019, contiene una interessante  sezione che racconta  ed elenca le molte iniziative messe in atto dagli editori per fronteggiare l’emergenza Covid-19 del 2020.

“Intensa la produzione libraria, stabile il numero di lettori. Nel 2019 sono stati pubblicati in media 237 libri al giorno, quasi 1,3 libri ogni mille abitanti; di questi, due terzi sono novità (58,4%) e nuove edizioni (8,5%). Il 40,0% della popolazione di 6 anni e più legge almeno un libro all’anno. Il 77,2% dei lettori legge solo libri cartacei, il 7,9% solo e-book o libri on line. Nove editori su dieci avevano previsto per il 2020 una perdita consistente del proprio fatturato rispetto all’anno precedente”.

Questa è la stringata sintesi dei dati elaborati dall’Istituto Nazionale di Statistica nel suo ultimo Rapporto sulla “Produzione e lettura di libri in Italia (anno 2019)”, reso pubblico l’11 gennaio scorso.

Ma lo studio dell’ISTAT, oltre all’analisi riferita alla produzione libraria del 2019 – che, dopo la pandemia da coronavirus, sembra si riferisca ad un secolo fa – contiene una sezione con le interviste  agli editori, effettuate nel periodo tra maggio e settembre 2020, sulle iniziative intraprese per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

Ecco, in sintesi, le loro risposte e le statistiche elaborate dall’ISTAT:

LE INIZIATIVE PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA COVID-19

Perdita di fatturato

Il 2020, in conseguenza alla pandemia sanitaria, ha rappresentato per gli editori un anno estremamente difficile e incerto. Intervistati nel periodo tra maggio e settembre, nove editori su dieci hanno previsto per il 2020 una perdita consistente del proprio fatturato rispetto all’anno precedente: uno su tre dal 25 al 50% in meno (32,0%), circa uno su quattro ha stimato una flessione compresa tra il 50 e il 75% (24,9%). Solo il 7,4% ha previsto di non subire perdite.

Gli scenari più negativi in termini di fatturato sono stati prospettati dagli operatori della piccola e microeditoria: un micro editore su cinque ha previsto una perdita di oltre il 75%, circa un piccolo editore su quattro ha stimato tra il 50 e il 75% in meno. Il 40% dei medi invece ha previsto una riduzione di circa un quarto del proprio fatturato (fino al 25% in meno) mentre l’8,6% dei grandi ha previsto di non avere alcuna variazione significativa.

Cancellazione o la sospensione degli eventi

Tra le conseguenze più evidenti che la prima fase dell’emergenza ha avuto sull’attività editoriale, gli intervistati segnalano: la cancellazione o la sospensione degli eventi e delle manifestazioni per la presentazione al pubblico delle nuove proposte editoriali (83,4%), la mancata partecipazione a saloni/festival letterari (74,1%), il ricorso alla cassa integrazione per il proprio personale (30,3%) e la sospensione o la cessazione di contratti con clienti o fornitori (29%).

Rinvio delle nuove uscite editoriali e potenziamento dei canali di vendita on-line

Per fare fronte all’impatto della pandemia sul settore, le iniziative promosse e realizzate dagli operatori sono state in primo luogo: il rinvio delle nuove uscite editoriali in programma (79,6%, la revisione del piano editoriale 2020, 74,4%), il potenziamento dei canali di vendita on-line (56,4%), il ricorso al lavoro in modalità smart working per il personale interno (54,4%).

Quasi un operatore su tre (29,2%) ha inoltre promosso l’ampliamento dell’offerta di titoli in formato digitale.

Iniziative volte alla promozione della lettura

Nel periodo del lockdown, gli editori hanno attuato anche delle iniziative volte alla promozione della lettura: il 43,6% ha attivato reti con le librerie indipendenti per la vendita e la consegna di libri a domicilio, il 42,8% organizzato eventi di promozione e interazione con i lettori attraverso i canali social o il proprio sito internet.

Il 26,9% degli editori ha organizzato presentazioni on-line, letture e consigli di lettura da parte degli autori. Per restare vicini al proprio pubblico e non far mancare il proprio supporto, gli editori – e soprattutto i grandi editori – hanno anche proposto delle iniziative per garantire l’accesso gratuito per i docenti a webinar, servizi e strumenti per la didattica digitale (il 40,0% dei grandi e il 20,2% dei medi), la diffusione gratuita di e-book (52,9% dei grandi e il 26,3% dei medi), la possibilità di download o ascolto gratuito di audiolibri riservato alle persone con disabilità (23,5% dei grandi editori).

Partecipazione al programma di Solidarietà Digitale

Infine, una quota considerevole degli operatori del settore ha aderito all’iniziativa di Solidarietà Digitale del Ministero dell’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione (21,2% grandi, 14,2% medi).

uspi

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