La Guardia di Finanza di Milano ha proceduto all’esecuzione di diverse perquisizioni e denunce su tutto il territorio nazionale.
Ieri 26 gennaio 2022, un comunicato della Guardia di Finanza pubblicato sul proprio sito istituzionale, informa che la Procura della Repubblica di Milano ha delegato i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, all’esecuzione di diverse perquisizioni, su tutto il territorio nazionale. A contrasto del fenomeno della pirateria audiovisiva perpetrata tramite IPTV (Internet Protocol TeleVision).
Le perquisizioni sono state coordinate nell’ambito di una vasta operazione di polizia giudiziaria, denominata “The Net”
Le indagini (che avevano già portato all’esecuzione di un primo intervento nel mese di settembre 2020) hanno ora permesso di individuare ed inibire una serie di nuovi accessi a piattaforme digitali. Che consentivano la fruizione illegale di contenuti televisivi tramite il sistema IPTV.
Le perquisizioni, condotte con il supporto di diversi Reparti della Guardia di Finanza dislocati su tutto il territorio italiano, hanno portato allo smantellamento di una complessa infrastruttura tecnologica. Operante a livello nazionale, responsabile della diffusione illegale via internet dei segnali criptati delle PayTV, c.d “sorgente”.
Nel corso dell’operazione sono stati complessivamente perquisite le abitazioni di venti soggetti indagati per il reato di violazione della Legge sul diritto d’autore (previsto dall’articolo 171-ter).
Gli indagati – residenti in Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Calabria – a vario titolo provvedevano alla generazione e alla distribuzione dei flussi IPTV illegali.
In particolare, in Campania è stato individuato l’amministratore di una struttura denominata CyberGroup, molto nota nel “mondo” della pirateria.
“Si tratta – conferma la nota della Finanza – di un vero e proprio Internet Service Provider i cui server consentivano di far funzionare diverse IPTV illegali”.
Nella stessa regione operava anche un ulteriore soggetto, deputato al procacciamento e alla gestione dei pagamenti relativi agli abbonamenti pirata al servizio Sky. Destinati ad alimentare i flussi finanziari illeciti.
Infine, in Toscana, un altro indagato, attraverso l’utilizzo di oltre 50 dispositivi mobili, distribuiva illegalmente contenuti audiovisivi del palinsesto Sky. Permettendone così la visione agli utenti, senza il pagamento del canone dovuto.
“L’azione investigativa ha sferrato un duro colpo alla pirateria”, conclude con soddisfazione la Guardia di Finanza.
Pirateria “che sfruttava prevalentemente flussi attraverso sistemi c.d. OTT (Over The Top), ovvero tutti quei sistemi che si avvalgono della rete internet per la diffusione illegale dei palinsesti PayTV”.
(Le foto sono tratte dal sito https://www.gdf.gov.it)
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