Rodari è certamente tra i più famosi scrittori italiani di opere per l’infanzia, che hanno ottenuto fin da subito un enorme successo di pubblico e di critica. I suoi libri hanno avuto innumerevoli traduzioni e hanno meritato diversi riconoscimenti, fra cui, nel 1970, il prestigioso premio «Hans Christian Andersen», considerato il «Nobel» della letteratura per l’infanzia.
Sono i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari che offrono l’opportunità di festeggiarlo con i grandi, che con le sue favole sono cresciuti, e con i piccoli, che ne scoprono la fantasia e l’ironia.
“Gianni Rodari: Tre giorni di festa per grandi e piccoli” è l’appuntamento pensato per gli spazi verdi e monumentali delle Terme di Caracalla e della regina viarum, nel tratto dell’Appia Antica dove si innalza il mausoleo di Cecilia Metella, che si terrà da venerdì 25 a domenica 27 settembre 2020, a Roma.
Il programma di eventi, per la cura di Pino Boero, Vanessa Roghi e Gaia Stock, è organizzato da Electa ed Einaudi Ragazzi, e promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma e dal Parco Archeologico dell’Appia Antica.
Una tre giorni dove si giocherà, si disegnerà, si inventerà, si ascolteranno cantastorie e si costruiranno burattini. Si applaudiranno attori e marionette, interpreti di buffe avventure e si dibatterà su fantastorie tra cielo e terra ed errori che fanno crescere.
Dal 29 settembre l’opera di Gianni Rodari entra a far parte della prestigiosa collana I Meridiani di Mondadori. Per i tipi Electa è attesa per novembre la pubblicazione di Enciclopedia Rodari, catalogo fantastico dove oltre alla storia di uno degli scrittori più amati del Novecento italiano ci sono illustrazioni, fotografie, manifesti, bibliografie, grafiche e mappe che disegnano l’itinerario meraviglioso di un poeta, un intellettuale, un giornalista, un inventore di favole e filastrocche.
Ricordiamo, tra le sue opere più significative: Le avventure di Cipollino, Gelsomino nel paese dei bugiardi, Filastrocche in cielo e in terra, Favole al telefono, Il libro degli errori, C’era due volte il barone Lamberto.