La Commissione europea ha pubblicato, il 7 giugno scorso, una serie di raccomandazioni e una panoramica di buone pratiche per colmare il divario nei settori culturali e creativi.
La Relazione
La Commissione europea ha pubblicato, il 7 giugno scorso, la Relazione sulla parità di genere nei settori culturali e creativi, che contiene raccomandazioni e una panoramica di oltre 250 buone pratiche in tutta l’UE per migliorare le condizioni di lavoro delle donne.
Il testo, coordinato dalla Commissione europea, è stato elaborato da numerosi esperti degli Stati membri.
La Relazione fa parte del Piano di lavoro del Consiglio per la cultura 2019-2022. Evidenzia le principali sfide in questi settori, dagli stereotipi di genere alle molestie sessuali, dal divario retributivo all’accesso alle posizioni dirigenziali.
I traguardi raggiunti
La Commissione UE enuncia anche i traguardi raggiunti: “Nonostante permangano disuguaglianze, negli ultimi decenni l’UE ha compiuto notevoli progressi in materia di parità di genere. Questo è dovuto a:
– norme sulla parità di trattamento;
– l’integrazione della dimensione di genere in tutte le altre politiche (gender mainstreaming);
– misure specifiche a favore delle donne”.
Tra le tendenze incoraggianti sono stati constatati un maggior numero di donne nel mercato del lavoro e progressi nell’acquisizione di una migliore istruzione e formazione.
“Persistono tuttavia – sottolinea la Commissione – le disparità di genere, e nel mercato del lavoro le donne continuano a essere sovra-rappresentate nei settori peggio retribuiti e sotto-rappresentate nelle posizioni apicali”.
Le raccomandazioni della Commissione UE
Il documento fornisce una panoramica della situazione relativa alla parità di genere nei settori culturali e creativi, compreso l’impatto della pandemia di COVID-19.
Inoltre, la Relazione contiene raccomandazioni ed esempi di buone pratiche. Come, ad esempio, di migliorare la raccolta di dati affidabili e comparabili sul divario di genere nell’UE.
Il testo offre, poi, indicazioni più precise su sei sfide specifiche: gli stereotipi di genere; le molestie sessuali; il divario retributivo; l’accesso a risorse e a posizioni dirigenziali; e infine l’imprenditoria femminile.
Secondo la Commissione sono indispensabili per colmare il divario di genere:
– l’uso di un linguaggio che tenga conto della dimensione di genere,
– l’attuazione della parità sul luogo di lavoro,
– l’integrazione della dimensione di genere nell’elaborazione dei bilanci e di tutte le azioni trasversali.
Mariya Gabriel
Mariya Gabriel, Commissaria per la Cultura, ha spiegato: “I settori culturali e creativi influenzano i valori e gli atteggiamenti della nostra società. Nonostante gli importanti progressi nel miglioramento della situazione femminile, il successo delle donne incontra ancora ostacoli“.
Per tale motivo, ha aggiunto Gabriel: “Questa relazione giunge in un momento cruciale, in cui riapriamo i settori culturali e creativi e li ripensiamo affinché diventino più inclusivi e sostenibili dopo la pandemia di COVID-19”.
Le raccomandazioni ci aiuteranno a rimuovere gli ostacoli, ha concluso la Commissaria, “e a garantire che gli artisti e i professionisti dei settori creativi possano beneficiare delle stesse opportunità in tutta l’UE, a prescindere dal genere”.
(Foto in alto: Mariya Gabriel, Commissaria per la Cultura – tratta da https://www.europarl.europa.eu)