Il Papa ha incontrato gli operatori dei media vaticani in occasione dei 160 anni de “L’Osservatore Romano” e dei 90 anni della Radio vaticana.
La domanda che vi dovete fare è: “A quanti arriva il nostro lavoro? Perché il nostro lavoro è per arrivare alla gente”, ha sottolineato il Papa.
Ieri 24 maggio, Papa Francesco ha fatto visita alla Comunità di lavoro del Dicastero per la comunicazione, in occasione dei 160 anni de “L’Osservatore Romano” e dei 90 anni della radio vaticana.
INTERVENTO IN DIRETTA DALLA RADIO VATICANA
Il Papa ha parlato in diretta dagli studi di Radio Vaticana. Francesco ringraziando per il lavoro svolto dal media ha espresso una preoccupazione e un sollecito.
Una preoccupazione e un sollecito
“Io ho soltanto una preoccupazione – ci sono tanti motivi di preoccuparsi per la Radio, per l’Osservatore – ma una che a me tocca tanto il cuore: quanti ascoltano la Radio, e quanti leggono l’Osservatore Romano? Perché il nostro lavoro è per arrivare alla gente: che quello che si lavora qui, che è bello, è grande, è faticoso, arrivi alla gente”, ha confidato il Pontefice.
Arrivare alle persone
“Perché c’è un pericolo. Il pericolo di una bella organizzazione, un bel lavoro, ma che non arrivi dove deve arrivare. Tutti i giorni fatevi questa domanda: a quanta gente arriviamo? A quanti arriva il messaggio di Gesù? Questo è molto importante, molto importante”, ha concluso Francesco.
Il Papa ha successivamente incontrato i redattori del quotidiano vaticano.
VISITA AI REDATTORI DE L’OSSERVATORE ROMANO
Ringraziandoli per il loro lavoro, il Papa ha affermato:
“Sono contento, vi ho visti tutti insieme, qui. Ho visto questo Palazzo ben sistemato, e questo mi piace. L’unità del lavoro… Il problema è che questo sistema così grande e complicato funzioni. L’importante è che tutta questa bellezza, tutta questa organizzazione funzioni. Funzionare è andare, camminare…”.
Attenzione al funzionalismo
“Il grande nemico del funzionare bene è il funzionalismo. – ha fatto presente Francesco – Per esempio, io sono capo di una sezione, sono il segretario di quella sezione, il capo. Ma ho sette sotto-segretari. Se qualcuno ha una difficoltà, va dal sottosegretario che deve risolvere, che dice: “Aspetta un attimo, poi ti rispondo”. Prende e chiama il segretario… Cioè: non servono. Incapaci di decidere, incapaci di mettere il proprio”.
Il funzionalismo addormenta un’istituzione e la uccide
Il funzionalismo è letale. Addormenta un’istituzione e la uccide, ha dichiarato il Capo della Chiesa:
“State attenti a non cadere in questo: non importa quanti posti ci sono, se quello studio è bello o non è bello. Importa che funzioni, che sia funzionale, e non vittima del funzionalismo. State bene attenti, bene attenti a questo”.
Una struttura funzionale aiuta la creatività
E quando una cosa è funzionale, aiuta la creatività, ha sottolineato il Papa.
“Il vostro lavoro deve essere creativo, sempre, e andare oltre, oltre, oltre: creativo. Questo si chiama funzionare. Ma se un lavoro è troppo bene ordinato, alla fine finisce ingabbiato e non aiuta. Questa è l’unica cosa che, vedendo una organizzazione così bella, così ben fatta, vedendovi tutti insieme, mi viene di dire: state attenti! Niente funzionalismo. Sì, funzionale al lavoro, quello che dovete fare.
Funzionale, non funzionalistico
“E perché una struttura sia funzionale, – ha concluso Papa Francesco – bisogna che ognuno abbia la libertà sufficiente per funzionare. Che abbia la capacità di rischiare e non andare a chiedere permesso, permesso, permesso…: questo paralizza. Funzionale, non funzionalistico. Avanti e coraggio!”.
(Le foto sono riprese dal sito www.vatican.va, che ringraziamo per averle messe a disposizione senza citazione del copyright)