“Queste aziende sono diventate troppo potenti, ancora di più con la pandemia, bisogna fare qualcosa”.
È questa l’accusa che si leva dalla Commissione antitrust del Congresso americano dove ieri i quattro CEO delle compagnie più potenti del mondo (Facebook, Amazon, Apple e Google) sono stati chiamati in audizione.
Mark Zuckerberg (Facebook), Sundar Pichai (Google), Jeff Bezos (Amazon) e Tim Cook (Apple): questi i quattro “titani, imperatori dell’economia online” che hanno raccolto, nell’audizione durante più di 5 ore, svariate critiche per la gestione controversa di alcune pratiche commerciali, poco chiare al Congresso che da più di un anno porta avanti un’indagine sul loro modo di fare business. Le domande poste ai quattro big, con toni tutt’altro che gentili, hanno riguardato come gestiscono i post sui social media, le tattiche che hanno usato per ottenere posizioni considerevoli nei mercati (pubblicità digitale, e-commerce, ecc.) e la gestione in generale delle proprie aziende.
Zuckerberg ha affrontato una serie di domande sulla strategia di acquisizione di Facebook. Pichai ha difeso Google da una serie di accuse, che vanno dal trarre vantaggio dal suo motore di ricerca online dominante al suo lavoro in Cina. I legislatori di entrambe le parti (democratici e repubblicani) hanno accusato Bezos di essere a capo della prepotenza nei confronti di venditori indipendenti sul marketplace di Amazon. Apple ha ricevuto meno domande rispetto alle altre società, con Cook che ha difeso le politiche dell’App Store.
Tutti e quattro sulla difensiva hanno comunque provato a fare leva sul patriottismo e su come tutti gli OTT siano “made in USA” proprio perché la potenza mondiale dà realmente la possibilità agli imprenditori di nascere, cresce, svilupparsi e innovarsi. Ma sono proprio gli imprenditori americani (e mondiali) che gli OTT stanno lentamente soffocando, acquisendo fette di mercato sempre più ingenti in moltissimi settori, compreso quello dell’editoria e dell’adv digitale, prima fonte di ricavi della maggior parte degli editori online. Infatti, la principale accusa mossa a tutti e quattro i CEO, che complessivamente hanno un valore di mercato di quasi 5.000 miliardi di dollari, riguarda la l’abuso di posizione dominante e l’uso della forza per soffocare i rivali più piccoli.
Il Presidente Trump rincara la dose su Twitter: “Se il Congresso non riesce a portare correttezza e onestà nelle Big Tech, cosa che avrebbe dovuto fare anni fa, lo farò io con dei decreti. A Washington tutti parlano ma nessuna azione è stata intrapresa per anni, e la gente di questo paese è stanca di ciò”.