MILANO (ITALPRESS) – “Dopo le parole di ieri sera del presidente del Consiglio, credo che, stante l’emergenza, sia giusto fare il punto della situazione e provare a mettere sulla bilancia quello che come FederlegnoArredo stiamo facendo e quello che ci aspetteremo venisse fatto da chi ha il potere di decidere del futuro del nostro Paese, ma soprattutto il futuro delle nostre imprese”. Cosi’ su Facebook il presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini, lancia un appello alla politica.
“Marzo si e’ appena concluso, noi imprenditori abbiamo fatto la nostra parte, abbiamo chiesto a tutti l’impegno a pagare i nostri fornitori, in modo da tenere ancora viva la filiera, pur essendo ferma, pur essendo chiusa – aggiunge -. Abbiamo superato, con fatica ma con grande senso di responsabilita’ gli impegni di fine mese, ottemperando anche alle scadenze fiscali, nonostante avessimo chiesto di prorogarle. Lo abbiamo fatto come se intorno a noi non fosse successo niente e invece no, e’ successo tutto. Non produciamo, non fatturiamo, ma paghiamo i fornitori”.
“Quanto pensate – mi rivolgo a chi ci governa – possiamo resistere? Pensate che alla fine di aprile potremmo essere altrettanto responsabili e corretti verso i nostri fornitori? No, la risposta e’ no, ovviamente no. Non possiamo farcela perche’ non ci riusciamo. Abbiamo bisogno di ricominciare a produrre anche se in maniera parziale, controllata, non possiamo fermare ancora per molto il motore delle nostre aziende – spiega il presidente di FederlegnoArredo -. Quindi, o davvero immettete liquidita’ nel circuito, ma liquidita’ vera e facile, o ad aprile saremo noi a chiedervi quanto siete stati responsabili e rispettosi degli impegni presi con il Paese, ma soprattutto verso le imprese. Siamo stati travolti da una pandemia, il mondo si e’ fermato e voi ci chiedete di pagare e rimanere in piedi come se vivessimo ancora nella normalita’ di produzione, di vendita, di incasso e di pagamento reciproco – conclude Orsini -. Ve lo chiediamo in maniera molto chiara: avete intenzione di agire con misure proporzionate alla gravita’ del momento o pensate di farci chiudere tutti? Perche’ questa e’ la domanda. Ogni giorno che passa e’ un giorno perso. Dobbiamo fare il prima possibile”.
(ITALPRESS).