Giornalisti e ODG

OdG e Telefono Azzurro per informazioni sulla guerra a misura di bambino

L’Ordine dei giornalisti aderisce all’appello di Telefono Azzurro per una informazione sulla guerra a misura di bambino.

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (CNOG) – con un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito – annuncia la adesione e la sottoscrizione da parte dell’Ordine delle Raccomandazioni per un’informazione sulla guerra a misura di bambino proposte da Telefono Azzurro. Condividendone la riflessione e il memorandum proposto.

Le Raccomandazioni di Telefono Azzurro

L’Associazione Telefono Azzurro raccomanda a:

1. Produttori di contenuti

Ai produttori di contenuti – es. giornalistico, documentaristico, cinematografico, promozionale, politico o ti attivismo – di adottare ogni attenzione e cautela necessaria a garantire che:

Foto tratta da https://azzurro.it/

a) le immagini, le parole e i toni utilizzati nella rappresentazione delle scene di guerra siano sempre rispettosi della dignità delle persone che ne sono protagoniste. E non travalichino mai per crudezza, drammaticità e sofferenza il limite di quanto strettamente necessario allo scopo perseguito;

b) le scene, immagini, passaggi inadatti – a prescindere dal rispetto della raccomandazione che precede – a un pubblico non adulto siano opportunamente segnalate all’inizio del contenuto. E, ove possibile, siano circoscritti a parti del contenuto eventualmente facilmente isolabili al contenuto nel suo complesso, eventualmente anche attraverso il ricorso a idonee soluzioni tecnologiche e automatizzate;

c) le immagini identificabili dei bambini e i loro dati personali siano utilizzati solo laddove ciò risulti nell’interesse dei bambini medesimi.

O risulti indispensabile ai fini del perseguimento dello scopo perseguito che resterebbe eventualmente frustrato laddove si rinunciasse al loro utilizzo. O si utilizzassero soluzioni idonee a rendere irriconoscibili i bambini ai quali tali immagini e dati si riferiscono.

2. Editori e ai gestori delle piattaforme di social

Agli editori e ai gestori delle piattaforme di social network e di condivisione di contenuti prodotti da terzi di adottare ogni ragionevole sforzo possibile:

a) limitare l’accesso dei bambini a contenuti che – anche laddove relativi al racconto obiettivo e veritiero della guerra in corso – siano idonei, in ragione della crudezza delle immagini e/o delle parole e/o dei toni utilizzati di avere un impatto eccessivo sul corretto e sereno sviluppo dei bambini già messo a dura prova dalla stagione del mondo che stiamo vivendo.

3. Tutti gli operatori dei media

A tutti gli operatori dei media – e alle associazioni e organizzazioni che li rappresentano – a organizzare occasioni di confronto e discussione sulle questioni connesse alla corretta narrazione della guerra nel rispetto della tutela dei bambini.

Baiguini: Nessuna censura, ma professionalità e umanità nell’uso delle immagini

In questa fase in cui nel web circolano miglia di immagini terribili della guerra, è il momento di dimostrare che sappiamo informare con professionalità. Senza cedere alla tentazione di ricorrere agli eccessi per attirare l’interesse dei lettori” commenta il  vicepresidente del CNOG Angelo Baiguini.

Non chiediamo di censurare immagini e notizie. Ma di utilizzarle e diffonderle con professionalità e umanità. Nel rispetto di chi sta vivendo in prima persona il dramma della guerra.  – contunua Baiguini  – Soprattutto proteggiamo le nuove generazioni che sono le più esposte agli effetti di un’informazione fatta di sensazionalismo e dolore.”

Una generazione ‘bambina’ segnata dalla pandemia e dalla guerra

“La generazione che oggi è bambina – sostiene il Vice presidente CNOG –  è una generazione che ha avuto la sfortuna di vivere in due anni una pandemia e una guerra combattuta dietro casa, entrambe riecheggiate con fragore straordinario nell’infosfera nella quale vive immersa più di ogni altra generazione precedente. Sono gli ingredienti della tempesta perfetta.

È, purtroppo, impossibile pensare che tutto questo non lasci un segno sulle loro anime, sulle loro menti, sul loro sacrosanto diritto a crescere sereni. Si può, però, fare almeno qualcosa per provare a limitare la profondità di questo segno”.

Angelo Baiguini, foto tratta da Linkedin

Una speciale responsabilità per chi lavora nel settore dei media

“E in questa prospettiva chi lavora nel settore dei media ha una speciale responsabilità alla quale i firmatari di questo documento fanno appello per garantire una narrazione della guerra in corso a misura di bambino”, conclude Baiguini.

Per il testo completo delle  “Raccomandazioni per una guerra a misura di bambino” stilate da Telefono Azzurro: clicca qui.

(Foto in alto tratta da Linkedin)

uspi

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