Altro Decreto, altro modello di autocertificazione.
Con le nuove disposizioni contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri si inaspriscono i controlli sull’intero territorio nazionale.
Le ulteriori misure in materia di contenimento si sono rese necessarie per bloccare ulteriormente il contagio da Covid-19, riducendo quindi all’osso l’apertura delle attività produttive. Rimangono aperte solo quelle che forniscono beni di prima necessità (alimentari, farmacie, edicole) e servizi essenziali (banche, attività finanziarie ecc).
Gli spostamenti sono quindi vietati, come si legge all’art. 1 punto b) del Decreto: “è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; conseguentemente all’articolo 1, comma 1, lettera a), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 le parole “È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza” sono soppresse”. Il tutto sarà valido fino al 3 aprile 2020.
In questo stato di emergenza, coloro i quali devono ancora uscire di casa per motivi realmente validi -compresi in quelli sopra riportati-, dovranno dimostrarlo con un nuovo modulo di autocertificazione in vigore dal 23 marzo 2020.
Per tutti i giornalisti operativi, rimane l’obbligo di presentare, insieme al nuovo modulo di autocertificazione, la tessera professionale. Il modello aggiornato consente a tutti i giornalisti di effettuare trasferimenti per esigenze lavorative, anche tra Comuni diversi.
Sembra superfluo, ma è sempre bene farlo, ribadire che la dicitura “esigenze lavorative” si riferisce a tutti quei lavoratori dell’informazione che realmente devono uscire di casa per garantire un “bene essenziale”, ovvero la produzione di informazione.