Ad inizio della riunione della Commissione Tecnica Consultiva per i contributi diretti all’editoria, riunitasi il 7 marzo scorso presso gli uffici del Dipartimento, il Capo Dipartimento, Cons. Ferruccio Sepe, ha illustrato il quadro della situazione riguardante i contributi statali all’editoria e il credito d’imposta per la pubblicità incrementale.
Contributi diretti
L’avanzo dei contributi erogati per il 2017, allocato sul conto relativo agli anticipi per il 2018, insieme alle attuali risorse disponibili consentono alla Presidenza del Consiglio rispettare quasi per intero l’entità dell’esborso previsto come anticipo (50% dei contributi spettanti), da erogare entro il 30 maggio p.v., come da disposizione della Legge 198/2016.
Il “quasi per intero”, in questo caso, è d’obbligo perché gli uffici del Dipartimento devono ancora valutare le richieste pervenute e la loro entità.
L’ammontare del ‘Fondo per il pluralismo’ per l’anno 2018 è di circa 182 milioni (compresi i 50 milioni del gettito RAI), di cui 114 presso la Presidenza del Consiglio e 68 presso il Ministero per lo sviluppo economico. Ciò fa ben sperare che sia possibile, anche quest’anno, rispettare il pagamento completo del saldo contributivo entro il mese di dicembre 2018.
Si sta ancora lavorando per inserire nella dotazione del Fondo il “Contributo di solidarietà” (pari allo 0,1 per cento del reddito complessivo) delle concessionarie di pubblicità, che dovrebbe portare nelle casse circa altri 50 milioni.
Bonus pubblicità
Slitta ancora l’emanazione del decreto sul credito d’imposta per le aziende, professionisti e enti non commerciali, per la pubblicità incrementale sulla stampa (cartacea e online) e sulle radioTV locali.
La bozza di decreto è ancora al vaglio del Consiglio di Stato. Il dubbio maggiore riguarda la previsione legislativa dell’innalzamento fino al 90% del credito rimborsabile per le microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative. Si sta valutando il rischio di infrazione della normativa europea riguardo gli aiuto di Stato.
Una ipotesi allo studio per superare l’impasse potrebbe essere quella di attribuire il contributo sotto forma di credito d’imposta, fino al momento in cui si chiarisca tale rischio, a tutti con il tetto al 75%.
Sembra, invece, condivisa dal Consiglio di Stato la previsione che l’incremento sia valutato al 100% per gli investitori che non abbiano effettuato pubblicità nell’anno precedente. Tale previsione, del resto, rispecchia lo spirito della legge che include tra i percettori del contributo (e, anzi, con un criterio di premialità) le start up innovative, il cui stesso termine fa riferimento a una fase iniziale di avvio delle attività di una nuova impresa.
Con lo slittamento del decreto attuativo (si pensa almeno un mese), è posticipato l’arco temporale per le presentazione delle domande, inizialmente ipotizzato tra il 1° e il 31 marzo.
Il nuovo portale del DIE
Il Capo Dipartimento, Sepe, e il Direttore dell’ ufficio per il sostegno all’editoria, Iannelli, hanno annunciato che fra circa un mese (o poco più) verrà lanciato il nuovo portale del Dipartimento Informazione e Editoria, che col tempo sostituirà l’attuale sito. Per tutto quest’anno, il portale sarà in via sperimentale e sarà totalmente attivo solo dai primi giorni del 2019.
Oltre alle consuete notizie e informazioni sulla composizione e sull’attività del Dipartimento, il portale avrà una sezione dedicata alle domande e alla documentazione da postare per l’accesso ai contributi diretti.
In previsione di ciò, il Dipartimento chiederà alle Associazioni di categoria e ai singoli editori richiedenti i contributi l’aiuto necessario per sperimentare e ottimizzare le procedure programmate.
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