Niente più investimenti sul cartaceo? Il SI.NA.G.I. scrive al Gruppo Gedi

Non ci sta il segretario nazionale del SI.NA.G.I. (Sindacato Nazionale Giornalai d’Italia), Amilcare Digiuni, il quale fa sentire tutta la sua disapprovazione (e quella della sua categoria) in una lettera aperta indirizzata a John Elkann, editore del Gruppo Gedi

Il motivo? L’intervento di Elkann durante il master di giornalismo dell’Università di Torino, incentrato sulle nuove strategie per informazione, discorso che intendeva spiegare ai ragazzi di puntare innanzitutto sul digitale.

Digiuni ha quindi scritto una lettera aperta all’editore, in cui definisce “incomprensibile non fare più investimenti sul prodotto cartaceo che, tutto sommato, porta ancora un po’ di reddito dilapidando risorse sul digitale senza ottenere un minimo risultato degno di nota”.

E poi prosegue, spiegando con toni accesi di essere preoccupato per gli editori che pensano solo “a nuove forme di contatto con i lettori buttando a mare una rete capillare come quella delle edicole, etichettandola come obsoleta in quanto un modello del diciannovesimo secolo”, dimostrando di essere “miopi” e di non conoscere “il proprio mercato”. 

Sono invece gli edicolanti a conoscerlo, secondo Digiuni, grazie al rapporto “diretto e quotidiano con i lettori ne conoscono interessi, curiosità e sogni”. E si domanda: proprio gli edicolanti, “che reputano i lettori come propri clienti, se ben utilizzati, incentivati e stimolati possono sviluppare quel diverso e nuovo contatto con i lettori? Invece no. Dopo le cantonate prese correndo dietro ai modelli Facebook, Twitter ecc. ora si corre dietro ai modelli Netflix, Amazon e Spotify, esaltando addirittura i fenomeni TikTok e Youtube”. 

Le amare considerazioni del segretario SI.NA.G.I. non hanno ancora ricevuto risposta, sicuramente la situazione italiana delle edicole non è tra le più floride, considerando il numero importante di chiusure degli ultimi anni. In ogni caso, questi esercizi “che sono stati un vero presidio di libertà nel periodo del lockdown e svolgono una funzione anche sociale” sono all’opera da qualche tempo per rinnovare l’offerta al cittadino, con l’implementazione di alcuni servizi quali la stampa di certificati e ritiro per i prodotti e-commerce.