SAN MARINO (ITALPRESS) – Con un emendamento al decreto legge “Semplificazioni” del senatore del Partito Democratico Alessandro Alfieri, già approvato in Commissione, viene risolta una criticità su cui si discute da tempo, quella dei blocchi ai mezzi con targa straniera guidati dai frontalieri italiani che lavorano a San Marino che ora potranno tornare a circolare liberamente.
“L’attuale Governo – spiega il Congresso di Stato della Repubblica di San Marino – ha lavorato incessantemente per risolvere quello che ormai era divenuto noto a tutti come “caso targhe” e oggi è possibile raccogliere i primi frutti di questa operazione diplomatica e politica”.
“Nelle scorse settimane abbiamo programmato una fitta serie di incontri ed oggi, grazie anche alla collaborazione di amici della nostra Repubblica come il Sottosegretario al lavoro Francesca Puglisi e il Senatore Alfieri, ci apprestiamo a voltare una brutta pagina di questa storia – commenta Teodoro Lonfernini, segretario di Stato per il Lavoro -. I decreti che vietavano ai residenti in Italia di viaggiare con auto immatricolate a San Marino hanno recato danno a tante aziende sammarinesi e alla nostra economia. Oggi possiamo permetterci di dire che quell’ostacolo è stato finalmente superato e che la nostra attività politica ha portato a casa un risultato molto importante”.
Per Luca Beccari, segretario di Stato per gli Affari Esteri, “questo è senza dubbio un buon risultato e un passo in avanti significativo su una questione che ci stava particolarmente a cuore. La cosa che mi preme sottolineare è che questo primo risultato è frutto di un grande lavoro politico portato avanti di concerto con la controparte italiana, lavoro che dovrà proseguire per perfezionare ulteriormente i decreti che regolano la circolazione dei veicoli ma che è costante anche su molti altri temi – prosegue -. Oggi risolviamo in maniera significativa il problema di tanti frontalieri e miglioriamo la situazione legata ai rapporti famigliari ma abbiamo informazioni molto positive anche sulla rapida soluzione di tutte le altre criticità. Il timore dell’esterovestizione dei veicoli non può inficiare la necessità delle nostre aziende di lavorare serenamente”.
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